BONARELLI, Guido
Nacque in Ancona, il 25 luglio 1871, dal conte Giulio e dalla contessa Giulia Salvadori Paleotti. Compiuti gli studi liceali nella stessa città, nel 1890 si trasferì a Torino dove, nel 1894, si addottorava in scienze naturali. Ebbe, tra i maestri, lo zio conte T. Salvadori Paleotti, M. Lessona e L. Camerano, e infine il Parona che lo indirizzò verso i primi lavori palcontologici.
Nel 1895, dopo essere stato chiamato quale assistente nell'istituto di geologia della università di Bologna diretto da G. Capellini, conseguì la libera docenza in geologia; nel 1897 ebbe la cattedra di mineralogia e geologia dell'Istituto agrario sperimentale di Perugia.
Su segnalazione di C. Porro, venne successivamente incaricato dalla Royal Dutch di eseguire l'esplorazione geologica della zona costiera dell'isola di Borneo, lavoro che eseguì tra il 1901 e il 1907 con rara perizia e di cui depositò in seguito i risultati presso gli archivi della Società geografica italiana. In seguito, per incarico di un sindacato belga, eseguì delle ricerche sulla presenza di idrocarburi nella Spagna meridionale; di qui si recò per analoghi studi in alcune zone dell'Algeria e della Tunisia. Nel 1911, trasferitosi in Argentina, ebbe un incontro col prof. G. Rovereto, allora al servizio del governo di quella nazione, e fu assunto quale geologo specialista in ricerche petrolifere presso la Dirección General de Minas, Geologia e Hidrologia di Buenos Aires.
L'estensione del lavoro svolto dal B. nel disimpegno di tali mansioni si può valutare dalla monografia apparsa nel 1921, che illustra i notevolissimi risultati raggiunti in dieci anni di esplorazione nei territori allora pressoché sconosciuti delle province argentine di Salta e di Jujuy fino al territorio boliviano, tali da costituire una completa descrizione dell'intera fascia subandina dell'Argentina settentrionale.
Nel frattempo egli aveva avuto modo di percorrere ed esplorare la Terra del Fuoco, parte della regione del lago San Martin nella Patagonia australe, nel cuore delle Ande, e la regione delle province di Tucumán e di Corrientes.
Nel 1919 rientrò in Italia, dove si dedicò a ricerche geologiche nella parte centrale della penisola, effettuando nello stesso tempo, per incarico della SIPEBA italiana, alcuni sopralluoghi in Turchia, Bulgaria, Romania, Egitto e Albania.
Nel 1923 tornò in Argentina, per dirigere la divisione geologica della Direzione dei giacimenti di petrolio demaniali, che tenne con valido impegno e proficui risultati fino al 1927: in questo periodo affrontò con efficacia i problemi connessi allo sfruttamento dei giacimenti di Comodoro Rivadavia (Patagonia), di Neuquén, di Mendoza.
Contemporaneamente seppe riorganizzare la sezione geologica della Dirección de Yacimientos Petroliferos Fiscales, valendosi dell'opera dei colleghi italiani E. Fossa-Mancini, M. Casanova, D. Ramaccioni, V. Franceschi e I. Conci, che sulle orme del maestro dettero una validissima base alle conoscenze della geologia del petrolio in Argentina. Nel 1929 il B. poté infatti pubblicare, con la collaborazione di E. Longobardi, una carta mineraria e geoagrologica della provincia di Corrientes (El Mapageo-agrologicoy minero de la provinciade Corrientes(Rep. Argent.)y la memoria explicativa (1929).
Dal 1927 prestò la sua opera in patria presso l'Azienda generale italiana petroli e successivamente, dopo il 1939, presso l'Ente metano. Tra il 1936 e il 1938 condusse inoltre delle campagne per la ricerca di idrocarburi nelle zone del basso Barca nell'Eritrea settentrionale.
Preziosa fu la sua opera in questo stesso periodo per la preparazione della Carta geologica d'Italia, e precisamente dei fogli geologici al 100.000 per Iesi e Macerata (Giardi, Firenze 1933), Pesaro-Urbino (Giardi, Firenze 1935). Particolarmente notevoli i suoi contributi agli studi di paleontologia, tra cui una Sylloge SynonymicaHominidarumFossilium HucusqueCognitorum SystematiceOrdinata (Gubbio 1944).
Morì a Roma l'11 genn. 1951.
Della sua opera che spazia in numerosi campi (geologia, paletnologia, antropologia), sono fondamentali gli studi già ricordati sul territorio della Repubblica argentina, studi che in seguito progredirono grandemente per la collaborazione di studiosi da lui chiamati; la sua Descrizione geologica dell'Umbriacentrale, vincitrice del premio Molon nel 1901 (in Boll. d. Soc.geol. it., 1901; poi a cura di C. Lippi-Boncambi ed altri, Perugia 1967), resta un basilare punto di partenza per ogni ulteriore studio sulle vicende geologiche delle regione. La sua competenza nel campo degli idrocarburi, dei quali aveva preconizzato la fondamentale importanza ai fini dell'evoluzione dell'economia nazionale fin dal 1907, non trovò in patria la giusta valorizzazione che assai tardi, ma fu comunque messa al servizio degli interessi italiani, sia direttamente, sia attraverso i valenti collaboratori che si formarono alla scuola del Bonarelli.
Opere: Carta geologica della costa orientale di Borneo, 1901-1910 (depositata dal B. nel 1910, al rientro dai suoi viaggi, nell'Arch. della Soc. geogr. ital., scala 1: 1.000.000, con obbligo di riserva); Le razze umane e le loro probabili affinità, in Boll. d. Soc. geogr. ital., s. 4, X (1909), pp. 827-851 e 953-979; Trenta mesi a Borneo,ibid., pp. 511-539; Manifestations pétrolifèresdans le sud d'Espagne, in Giornale di geol. pratica, VII (1909), pp. 135-137; Exploración de la región petroliferade Salta, in Anales d. Soc. cient. argent., LXXVI (1913), pp. 5-23; in collab. con J. J. Nagera: Informe preliminar sobre un viaje deinvestigación geologica a las provinciasde Entre Rios y Corrientes, in Boletin de la Dir. Gen.de Minas Geol. e Hidrol., (B) V (1913), pp. 3-6; Tierra del Fuego y susturberas, in An. de la DirecciónGen. de Minas Geol. e Hidrol., XII (1917), pp. 119-127; in collabor. con F. Pastor: Bosqueio geologicode la provincia deTucumán, in Actas de la Primiera Reuniónnac. de la Soc. argent.de ciencias naturales(Tucumán 1916), Buenos Aires 1918, pp. 2746; in coll. con J. J. Nagera: Observaciones geologicas en lasinmediaciones del LagoSan Martin, in Bol. de la Dir. Gen. deMinas Geol. e Hydrol., (B) XXVII (1921), pp. 1-39; Sobre la posición estratigrafica yantiguedad relativa de los restos deindustria humana hallados en Miramar, in Physis, VIII (1924), pp. 303-309; Fosiles de la formación petrolifera o "Sistema de Salta", in Bol. d. acad. nac. de ciencias enCordoba, XXX (1927), pp. 51-116; Le regioni petrolifere italiane, 1 parte: Proemio, in La Minieraitaliana, XIII (1929), pp. 401-405; Le regioni petrol. ital., 2 parte: Le Marche,ibid., XIV (1930), pp. 1-7; 3 parte: Abruzzo Teramano e la Valle del Pescara,ibid., pp. 92-106.
Bibl.: Per una bibliografia completa vedere il necrologio di E. Feruglio, G. B., in Boll. d. Soc. geol. ital., LXXI (1952), pp. 116-128; C. Lippi-Boncambi, L'Istituto di Geologia Applicataall'Agraria nella Università di Perugia, in La Ricerca scientifica, n. 10, ottobre 1958.