ALEMAGNA, Guido d'
Originario dell'Anjou (nel 1272 vi era ancora una sua sorella, Agnese, trasferitasi poi nel Mezzogiorno d'Italia), venne in Italia con Carlo d'Angiò, di cui fu prima valletto, poi cavaliere terriero della casa del re.
Personaggio di primo piano della nuova classe dirigente chiamata intorno a sé dal sovrano angioino, ebbe dal re numerosi feudi (fra cui Casteinuovo nel Principato, 1271) e fu nominato nel 1275 vicario del Principato e stratigoto di Salerno, poi, il 15 genn. 1278, giustiziere di Capitanata e dell'onore di Monte S. Angelo e capitano di Lucera, restandovi fino al mese di novembre 1279.
In tale carica si distinse per la sua fattiva opera, avviando la costruzione del porto di Manfredonia, collaborando alla sistemazione dei castelli costieri di Bari, Brindisi e Barletta e difendendo le coste dai pirati. Curò inoltre che sulle terre demaniali si sistemassero gli Slavoni che ne avessero fatto richiesta.
Nel dicembre 1280, alla morte di Giovanni da Lentini, gli successe nella carica di viceammiraglio per la zona territoriale di Sicilia e Calabria; contemporaneamente fu giustiziere di Calabria dal 10 ott. 1282 al febbraio 1283; poi, alla fine del 1283, capitano del castello di Gerace ove, nel delicato momento dell'inizio della guerra del Vespro, resistette valorosamente ai ripetuti attacchi aragonesi, favoriti anche dall'inquietudine delle popolazioni calabresi.
Esonerato, per la soppressione della carica, dalle funzioni di viceammiraglio il 26 nov. 1283, continuò tuttavia a godere della fiducia di Carlo I e di suo figlio Carlo Il, che gli affidò anche l'educazione del nipote Carlo, figlio di sua sorella Beatrice e di Filippo, conte di Fiandra.
Giustiziere del Principato Ultra nel 1287, incaricato di una delicata inchiesta nel 1288 negli Abruzzi e in Capitanata, giustiziere di Terra di Lavoro e del conta-do di Molise l'anno successivo, fu nomi.. nato vicario del Principato e stratigoto di Salerno nel 1295. Negli intervalli fra una carica e l'altra, ebbe varie missioni di fiducia, relative specialmente alla raccolta di fondi per la guerra contro gli Aragonesi. Dalla moglie Egidia de Gubizzi, già vedova di Matteo de Ansa, ebbe vari figli, dando origine ad una famiglia, che, per ricchezza e potenza, ebbe molto rilievo nella storia del Mezzogiorno d'Italia.
Morì prima del 2 marzo 1296.
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