GUIDO da Como
Scultore. È lo stesso G. Bigarelli da Como, e più precisamente da Arogno, che nel 1246 eseguì il fonte del battistero di Pisa: lo dimostra il confronto col pergamo da lui firmato (1250) in S. Bartolomeo in Pantano a Pistoia. Venuto di Lombardia, quando ancora vi operavano i discendenti dell'Antelami, forse da principio lavorò accanto all'anonimo possente scultore lombardo delle storie di S. Martino e di S. Regolo nell'atrio della cattedrale lucchese, dove egli appare più chiaramente negl'intagli della porta maggiore: ne derivò il senso di spazio e molte particolarità formali, ma ne attenuò la robustezza in sottigliezze e in lisciature, quasi mosso dall'esempio dei decoratori dei portali del battistero di Pisa. Nel pergamo di Pistoia, in cui ebbe diversi aiuti mediocri, dimostra tutto il suo virtuosismo di marmoraio, lo scadimento delle primitive qualità lombarde, e l'intima freddezza. Alla sua maniera sono affini in vario grado il S. Michele sul frontone dell'oratorio di S. Giuseppe a Pistoia; parecchi capitelli nell'interno del battistero di Pisa; il portale di S. Pietro Somaldi (1248) a Lucca; il pergamo e i plutei della collegiata di Barga; l'architrave di S. Pier Maggiore (circa 1260) di Pistoia.
Bibl.: A. Schmarsow, S. Martin von Lucca, Breslavia 1890; A. Venturi, Storia dell'arte it., III, Milano 1904, pp. 984-986; P. Bacci, Documenti toscani per la storia dell'arte, Firenze 1910, I, pp. 1-29; P. Toesca, Storia dell'arte it., I, Torino 1927, pp. 783-785; M. Salmi, La scultura romanica in Toscana, Firenze 1928, p. 110.