FOGLIANO (de Foliano), Guido da
Secondo di questo nome, figlio di Ugolino (I), morto nel 1226. nel corso delle lotte intestine alla città di Reggio Emilia - e non di Guido (I) da Fogliano e Verde Fieschi, come finora si è ritenuto -, e fratello del vescovo Guglielmo, di Ugolino e dell'arcidiacono Bonifacio, il F. nacque intorno agli anni Venti dei XIII secolo.
Le prime notizie su di lui sono legate alle lotte tra guelfi e ghibellini, avvenute nella città di Reggio nel 1224 e, in modo particolare, alle vicende sorte per il possesso del castello di Querciola (feudo della chiesa reggiana), nella zona pedemontana, vicino Fogliano. E forse identificabile col F. quel Guido da Fogliano che, insieme con Alberto da Fogliano, venne espulso da Reggio nel 1246 e preso sotto la diretta protezione del papa Innocenzo IV, stretto parente dei Fogliano. Proprio su esplicito interessamento di questo pontefice nel 1250 il F., che si era impegnato nella ricostruzione del castello di Querciola distrutto nel corso delle lotte tra guelfi e ghibellini avvenute in precedenza, ne ricevette l'investitura dal fratello Guglielmo, vescovo di Reggio e legittimo titolare del beneficio; sempre Innocenzo IV avrebbe in seguito ratificato, nell'aprile 1252, la concessione di tale beneficio. Iniziò così l'effettivo dominio della consorteria dei da Fogliano su Querciola, dominio destinato a durare fino all'estinzione della famiglia.
Nell'agosto 1252, riappacificatesi le varie fazioni reggiane e rientrati i Fogliano in città, il F., insieme al fratello Ugolino, ad Alberto e a Tommaso da Fogliano, venne investito, ancora una volta dietro interessamento pontificio, per un terzo della rocca e della curia di Carpineti (in precedenza sottratta alla famiglia Fogliano dai nemici del papa) e di altri territori facenti parte un tempo della cosiddetta "eredità matildica".
Al pari di molti esponenti della nobiltà territoriale impegnati a vario titolo nella vita pubblica dei comuni italiani, il F. entrò anche a far parte di quella schiera di fanzionari "itineranti" di alto livello costituita dai podestà cittadini. Dal luglio del 1259 il F. fu infatti podestà di Padova, e in questa veste provvide a pacificare la città di Vicenza, entrata nell'orbita politica patavina, e a stipulare l'accordo di collaborazione tra il Comune di Padova e Algerio Villalta, vescovo di Belluno e Feltre, in rappresentanza di quella città, nel quadro di una più vasta alleanza militare che si poneva come obiettivo la definitiva eliminazione della potenza e della stirpe dei da Romano.
Rolandino da Padova, nella sua Cronica, elogia il F., qualificandolo come uomo provvisto di tutte le virtù, prudente, nobile, sapiente, discreto, affabile, benigno, generoso, di buoni costumi, paragonandolo all'imperatore Augusto e ringraziando la bontà divina che volle dare alla città di Padova un tale podestà. Anzi, proprio prendendo spunto dalla podesteria tenuta dal F., Rolandino istituisce un parallelismo tra la vicenda storica di Padova e quella di Roma, quasi a fare di Padova una seconda Roma.
Dalla data della podesteria patavina fino al 1266 non si hanno dirette notizie sull'operato del F., che dalla storiografia locale è indicato tra gli statutari che in quell'anno vennero incaricati dal Comune reggiano di redigere i nuovi statuti. La situazione politica all'interno della città era infatti mutata: nel 1265 erano stati espulsi i ghibellini e il potere era nelle mani dei guelfi, dei quali i Fogliano rappresentavano la consorteria di maggior spicco. Proprio nel corso della loro preponderanza politica, che garantì alla città un ventennio di pace, il popolo ottenne nel 1278 una propria rappresentanza politica attraverso l'istituzione della magistratura del capitano del Popolo. Nel 1284 cominciarono a manifestarsi nel partito guelfo le prime divisioni interne che portarono alla formazione di due partiti, rispettivamente denominati partito degli "Inferiori" e partito dei "Superiori". La divisione riguardò da vicino anche la consorteria dei Fogliano, i membri della quale si schierarono su opposte fazioni.
Fu proprio alla vigilia degli scontri accesi tra questi due partiti e tra gli stessi Fogliano che il F. venne nominato - dagli inizi di febbraio alla fine di luglio - capitano del Popolo nella città di Reggio. Durante questo periodo la città fu pervasa da una prima seria minaccia di scontro armato tra i due partiti, in seguito all'uccisione dei fratelli Guido e Bonifacio da Bianello per mano di Scarabello Canossa e Azzo da Albareto, e al fallito tentativo messo in atto da Bonifacio Boiardi, con alcuni membri della consorteria dei da Bismantova, di uccidere l'abate del monastero di S. Prospero di Reggio, Guglielmo Luvisini. Grazie al pronto intervento di alcuni soldati - che vietarono ai magnati l'accesso alla piazza del Comune - e all'intesa tra Bernardo da Fogliano, prevosto di Carpineti, e Bertoldino da Fogliano (cugini ed esponenti dei due partiti avversi), venne evitata la battaglia.
Questa è l'ultima, notizia che abbiamo del F., del quale si ignorano luogo e data di morte.
Fonti e Bibl.: Reggio Emilia, Bibl. municipale A. Panizzi, ms. Turri D. 22: Storia della nobile famiglia dei Fogliani (ms. sec. XVIII), c. 188; Rolandini Patavini Cronica in factis et circa facta Marchie Trivixane, a cura di A. Bonardi, in Rer. Ital. Script., 2 ed., VIII, 1, pp. 159, 167 s.; Liber Regiminum Padue, ibid., p. 325; A. Milioli, Liber de temporibus et aetatibus et Cronica imperatorum, a cura di O. Holder Egger, in Mon. Germ. Hist., Script., XXXI, Hannoverae 1903, p. 572; N. Tacoli, Memorie storiche della città di Reggio di Lombardia, I, Reggio Emilia 1742, pp. 576 s.; II, Parma 1748, pp. 129, 178, 202, 635; III, Carpi 1769, pp. 166, 186; F. Ughelli - N. Coleti, Italia Sacra, II, Venetiis 1717, col. 307; L.A. Muratori, Antiquitates Italicae Medi Aevi, IV, Mediolani 1741, coll. 181 s.; G. Tiraboschi, Memorie storiche modenesi..., V, Modena 1795, pp. 44 ss. nn. 855, 867; Les registres d'Innocent IV, a cura di E. Berger, Paris 1921, nn. 5609, 8351; G. Piloni, Historia [della città di Belluno], Venetia 1607, pp. 215 s.; G. Tiraboschi, Biblioteca Modenese, II, Modena 1782, p. 311; VI, ibid. 1786, p. 114; G.B. Venturi, Storia di Scandiano, Modena 1822, p. 31; G. Tiraboschi, Dizionario topografico-storico degli Stati Estensi, I, Modena 1824, p. 299; II, ibid. 1825, p. 235; A. Crispi, Elogi degli uomini illustri della città di Reggio in Lombardia, Reggio Emilia 1874, pp. 60 s.; C. Argegni, Condottieri, capitani, tribuni, I, Milano 1936, p. 400; P.E. Vicini - O. Siliprandi, I capitani del popolo di Reggio e di Modena e il loro palazzo in Reggio, Reggio Emilia 1943, pp. 39 s.; G. Casagrande, Note sulla famiglia dei da Fogliano, in Il territorio querciolese e la valle del Tresinaro, II, Reggio Emilia 1982, p. 313; P. Litta, Le famiglie celebri italiane, s. v.Fogliani, tav. I.