Guido da Terzago
Gentiluomo della corte sforzesca, lasciò il suo nome legato all'edizione della Commedia di Milano stampata da Lodovico e Alberto Piemontesi nel 1477-78 col commento di Martino Paolo Nidobeato, cioè del Nibbia Novarese.
Il Nidobeato nella dedica dell'edizione a Guglielmo da Monferrato di cui era stato precettore considera il Terzago suo collaboratore nella stesura del commento, basato su quello del Lana con modifiche derivate dalla consultazione di altri commenti. Non tutti i critici hanno però accolto questa tesi; tra questi il Barbi, che ritiene del Nibbia la parte del commento diversa dal laneo ed esclude la collaborazione del Terzago, al quale resterebbe perciò soltanto la funzione di editore. Il Dionisotti non entra in merito alla questione.
Bibl. - L. Rocca, Di alcuni commenti della D.C. composti nei primi vent'anni dopo la morte di D., Firenze 1891; C. Gioia, L'edizione Nidobeatina della D.C., Prato 1893 (recens. di M. Barbi, che dissente su vari punti, in " Bull. " I [1893] 17-19); G. Folena, La tradizione delle opere di D.A., in Atti del congresso intern. di Studi Danteschi, Firenze 1965, I 64-65; C. Dionisotti, D. nel Quattrocento, ibid., 369-371.