Guidi, Guido di Guido Pace
Il padre, Guido Pace, fu figlio di Aghinolfo I capostipite del ramo dei G. di Romena, figlio a sua volta del conte Guido Guerra IV e della buona Gualdrada (If XVI 37) dei Ravignani di Firenze; sua madre fu Maria di Uberto Pallavicino. D. lo ricorda insieme col fratello Alessandro e con un altro fratello di cui non esprime il nome, ma che dev'essere Aghinolfo, come istigatore di maestro Adamo. a falsificare il fiorino (If XXX 73-78).
Per questo reato gravissimo agli occhi della giustizia fiorentina, venne condannato contumacialmente nell'avere con i consapevoli fratelli (1281), e sembra che la pena venisse condonata o dimenticata quando i conti di Romena aderirono alla Parte guelfa. Al momento della condanna già aveva perduto il padre, come risulta dalla solenne promessa che egli fece tramite un procuratore, il 27 febbraio 1281, di osservare i patti della pace tra i guelfi e i ghibellini di Firenze, promossa dal cardinale legato Latino. Nello stesso anno Guido, con il fratello Aghinolfo e con il conte Guido Salvatico del ramo dei conti G. di Dovadola, acquistò dagli antichi proprietari quel castello di Montebovaro che il suo avo Aghinolfo aveva nel 1231 abusivamente sottratto alla mensa arcivescovile di Ravenna. Questo castello più tardi passò ai conti G. di Modigliana.
Nel 1283, il conte Guido fu podestà di Siena e si segnalò nella persecuzione dei fuorusciti. Entrò nel 1288 nella podesteria di Todi, ma dopo un bimestre dové lasciarla dietro invito del pontefice.
Non è certo, ma da non negare del tutto, che questi fosse quel conte Guido che fonti cronistiche vorrebbero morto nel 1289 nella battaglia di Campaldino, combattendo tra i ghibellini.
Bibl. - L. Passerini, tavola XII delle 20 dedicate ai conti G., in P. Litta, Famiglie celebri d'Italia, XXV, Milano 1866-1867.