GUASSARDO, Guido
Nacque a Rivarolo Ligure, nella periferia di Genova, l'11 ag. 1897 da Giuseppe, ostetrico-ginecologo, e da Itala Baruffaldi, appartenente a una famiglia di origine brasiliana. Conseguita la maturità classica al liceo genovese Andrea Doria, nel 1915 si iscrisse alla facoltà di medicina e chirurgia presso l'Università di Genova. Dal 1916 al 1918 combatté nella prima guerra mondiale. Ripresi con regolarità gli studi, dopo essere stato allievo interno presso la clinica medica genovese diretta da E. Maragliano, nel 1921 conseguì la laurea discutendo una tesi sulle modificazioni chimico-morfologiche del sangue nella pneumonite lobare e broncopolmonite. Indirizzatosi subito allo studio della pediatria, nello stesso 1921 divenne allievo di D. Pacchioni, direttore della clinica pediatrica dell'Università di Genova. Nel 1922 fu per circa un anno assistente presso la clinica pediatrica di Vienna, diretta da C. von Pirquet, quindi dal 1923 al 1925 fu in Brasile, a San Paolo: qui, dopo aver conseguito una nuova laurea in lingua portoghese per ottenere la convalida professionale, fondò e diresse il servizio pediatrico presso l'ospedale italiano Umberto I.
Tornato a Genova, il G. collaborò col Pacchioni alla progettazione della nuova clinica pediatrica presso l'Istituto G. Gaslini, che sarebbe stata inaugurata nel 1938. Conseguita la libera docenza in clinica pediatrica nel 1931 e nominato aiuto presso la clinica genovese nel 1932, nel 1941 il G. fu chiamato a dirigere la clinica pediatrica dell'Università di Parma come professore incaricato, quindi, superato nello stesso anno il relativo concorso, come professore straordinario. Nel 1943 fu chiamato alla direzione della clinica pediatrica dell'Università di Torino, che era stata semidistrutta dagli eventi bellici: egli ne iniziò allora la ricostruzione muraria, avviandone nel contempo la radicale riorganizzazione dell'attività didattica e scientifica. Divennero in breve tempo pienamente funzionanti un originale impianto per la "diapneumoterapia", un attrezzato reparto immaturi, una perfezionata cucina-lattanti con la banca del latte umano. L'inadeguatezza dei locali di corso Bramante per lo sviluppo dei nuovi centri di ricerca e di diagnostica sollecitò il G. a promuovere nei primi anni Cinquanta la costruzione di un nuovo edificio, il cui progetto venne realizzato tra il 1956 e il 1961. In questo anno fu inaugurata la nuova clinica pediatrica di piazza Polonia: il G. assumeva quindi la direzione di un moderno complesso dotato di 250 letti e corredato di attrezzatissimi laboratori per la ricerca scientifica e di diagnostica clinica condotta con i mezzi più avanzati, dalla cardiologia alla virologia e ai radioisotopi.
Clinico di valore ed erede di una tradizione medica fortemente costituzionalistica, il G. condusse studi ispirati alla cultura pediatrica mitteleuropea allora dominante. Oltre, infatti, a curare con predilezione argomenti nutrizionali o metabolico-nutrizionali, si occupò in particolare di talune "diatesi": questo tipo di ricerca mirava ad approfondire le caratteristiche clinico-costituzionali più proprie e peculiari di taluni comportamenti biologici, cioè di risposte fisiologicamente elaborate da determinate categorie di bambini di fronte a particolari stimoli o condizioni ambientali. Il G. coltivò anche con passione i campi di studio della fisiopatologia di alcune malattie infettive, in modo particolare della poliomielite e delle cardiopatie, con ricerche cliniche molto spesso supportate da pertinenti osservazioni sperimentali.
Alle prime ricerche nutrizionali o metabolico-nutrizionali (Importanza dei rapporti quantitativi fra i componenti l'alimento, in Rivista di clinica pediatrica, XXVI [1928], pp. 649-666) fece presto seguire quelle, in parte sperimentali, sul ricambio del calcio, del potassio e del fosforo (Ricerche sperimentali sull'assorbimento delcalcio e del fosforo nel rachitismo sperimentale, ibid., XXVIII [1930], pp. 583-596; Variazioni del contenuto di Ca e K nel siero di sangue in seguito all'iniezione di determinati ormoni (ipofisina, tiroxina, altri), ibid., pp. 841-855; L'assorbimento del Ca e del K in particolari condizioni sperimentali, in Pathologica, XXII [1930], pp. 392-401; Influenza di alcuni ormoni sull'assorbimento intestinale del Ca e K.Ricerche sperimentali, ibid., pp. 455-461).
In questo settore il G. fu autore del capitolo Disturbi della nutrizione del lattante nella prima edizione del Manuale di pediatria, diretto da G. Frontali, I, Torino 1936, pp. 264-308, pregevole per il rispetto dell'ordine clinico-nosologico e assai efficace sul piano didattico, rielaborato e parzialmente modificato nel titolo, Disturbi e malattie dell'apparato nutritizio, per la seconda edizione (I, ibid. 1949, pp. 307-353) e per la terza (I, ibid. 1962, pp. 580-630).
Grande interesse dimostrò il G. ai problemi della medicina costituzionalistica e ai rapporti tra sistema neurovegetativo e alimentazione del lattante: dopo i primi studi sull'argomento (Influenze della alimentazione sul sistema nervoso vegetativo del lattante, in La Pediatria, XLI [1933], pp. 348-361), fu relatore al XXI congresso della Società italiana di pediatria sul tema dell'allergia infantile (Le principali sindromi allergiche dell'infanzia. Eziopatogenesi, in Atti del XXI Congresso italiano di pediatria… Venezia… 1951, I, Fidenza 1951, pp. 7-41) e pubblicò i lavori: Il concetto di diatesi, di stato e di malattia nella dottrina e nella clinica della allergia, in Acta paediatrica Latina, VI (1953), pp. 443-451; Sistema neuro-vegetativo ed alimentazione del lattante, in Atti del V Convegno della salute. Ereditarietà, ambiente, alimentazione, Ferrara… 1958, Modena 1958, pp. 355-362; Sistema neurovegetativo ed accrescimento, in Selecta medica, I (1960), pp. 91-94; La "diatesi ipervagale infantile" nel quadro di una moderna medicina costituzionalistica, in Minerva medica, LII (1961), 2, pp. 2013-2017; Infantile hypervagal diathesis and its place in constitutionalmedicine, in Panminerva medica, III (1961), pp. 271-274. Queste ricerche, inoltre, appaiono strettamente collegate a quelle di ordine endocrinologico alle quali per un decennio il G. si era dedicato con appassionato interesse e culminate nella collaborazione al volume Le tireopatie (Torino 1951), con una monografia corredata da 116 citazioni bibliografiche: Tireopatie dell'infanzia (pp. 945-972).
Nel campo dell'infettivologia, meritano di essere ricordati gli studi sperimentali e clinici del G. sulla poliomielite anteriore acuta, con i quali poté dimostrare l'importanza della fase viremica preparalitica dell'infezione e l'esistenza di forme della malattia non evolventi verso la paralisi ma immunizzanti (Studi sullariproduzione sperimentale della poliomielite anteriore acuta, in Pathologica, XXII [1930], pp. 525-534; Considerazioni sull'etiopatogenesi della malattia di Heine-Medin, ibid., XXIII [1931], pp. 743-750). Originale e di grande risonanza fu inoltre la sua ideazione della cosiddetta diapneumoterapia aerosolica continuativa, da erogare in apposita "camera antibiotica": la tecnica, che tuttavia, come spesso accade in medicina e nelle altre discipline scientifiche, pur se innovativa non ha resistito all'usura del tempo, doveva essere impiegata per il trattamento con penicillina e/o con streptomicina delle malattie infettive polmonari e di talune forme neuromeningee sostenute da germi sensibili a questi antibiotici (La diapneumoterapia incamera inalatoria con apparecchio pilota. Caratteristiche, tecniche, finalità, in Minerva pediatrica, I [1949], pp. 355-359, in collab. con E. Egidi e M. Gomirato Sandrucci) e nella profilassi cardiochirurgica (La diapneumoterapia nell'assistenza pre e post-operatoria delle cardiopatie, in Minerva medica, XLII [1951], 1, pp. 1080-1083).
Di rilievo furono anche gli studi sulla patologia infettiva del sistema nervoso centrale riguardanti la fisiopatologia della barriera meningo-coroidea (Rapporti fra localizzazione meningea, allergia e barriera meningo-coroidea nell'etiopatogenesi della meningite tubercolare del lattante, in La Pediatria, XLII [1934], p. 740), l'impiego della colimicina anche al di fuori della patologia dell'apparato gastroenterico, ad esempio nel trattamento della meningite da bacteriumcoli (La colimicina in pediatria, in Minerva medica, XLIX [1958], 2, pp. 4494-4497) e le meningiti purulente del lattante (Meningiti purulente del lattante. Considerazioni cliniche sulla casistica della clinica pediatrica di Torino, in Annali italiani di pediatria, XVI [1963], suppl., pp. 1-23, in collab. con P. Nicola).
Al tema della cardiopatie congenite, in quegli anni di emergente attualità in rapporto ai sorprendenti progressi registrati dalla nascente cardiochirurgia, il G. aveva prestato la propria attenzione: Classificazione delle cardioangiopatie congenite, in Minerva pediatrica, IX [1957], pp. 486-488 (in collab. con M. Gomirato Sandrucci); Generalità, frequenza e distribuzione delle cardioangiopatie congenite, ibid., pp. 488-490 (in collab. con M. Gomirato Sandrucci); Il destino dei cardiopatici congeniti, ibid., pp. 588-592; La profilassi antireumatica nelle cardiopatie congenite, ibid., pp. 700-705.
Del G. meritano ancora di essere ricordati gli studi a netta impronta sociale, riguardanti sia il grande e mai sopito problema pediatrico dell'assistenza all'immaturo (Moderne acquisizioni in pediatria, in Corso di aggiornamento degli Ordinidei medici delle province piemontesi, settembre-ottobre 1959, Torino 1961, pp. 79-85), sia l'assistenza ai minorati psichici (Il pediatra di fronte al problema dei minorati psichici, in Minerva pediatrica, VIII [1956], pp. 412-415) e al neonato (Il neonato quale assistito sociale, in Medicina sociale, VII [1957], pp. 207-210).
Nel 1923 il G. aveva sposato Maria Loschi, appartenente a una famiglia italiana stabilitasi in Brasile, dalla quale ebbe l'unica figlia Itala.
Morì a Torino il 13 luglio 1964. L'anno successivo la città ne onorò la memoria con la medaglia d'oro per benemerenze.
Fonti e Bibl.: Necr. in Giornale della Accademia di medicina di Torino, LXXVII (1964), pp. 133-137; in Minerva pediatrica, XI (1964), pp. 785-790; M. Randone - G. Micca, Ricordo di G. G., ibid., XX (1968), pp. 1219-1226; P. Nicola, La pediatria italiana fra cronaca e storia. Torino, in Riv. italiana di pediatria, XVII (1991), suppl. al n. 3, pp. 39 s.