PANCIROLI, Guido
Giureconsulto, figlio di Alberto, anch'egli giurista, nato a Reggio Emilia il 17 aprile 1523, morto il 5 marzo 1599 a Padova o a Venezia. Studiò giurisprudenza a Ferrara, a Bologna, a Padova. Quivi si laureò; ma, già prima della laurea, insegnava istituzioni di diritto romano. Morto il Gribaldi, gli succedette in una delle cattedre di diritto civile. Lasciò Padova nel 1570 per succedere, nell'università di Torino, a Aimone Cravetta. L'Oratio habita Taurini de suo adventu (pubblicata a Reggio Emilia nell'ottobre 1883 per nozze) è un documento della dottrina ed eleganza del P. Tornò a Padova nel 1572: ammalatosi d'occhi, per quanto chiamato a Roma, quale consultore, da due papi, non volle più lasciarla.
Fra i molti eleganti scritti del P. basti ricordare il commentario alle Dignitates utriusque imperii, quattro libri De claris legum interpretibus, pubblicati, dopo la morte dell'autore, dallo zio paterno Ottavio (Venezia 1637; 1655). Questa seconda opera non è scevra di errori, ma è molto ricca e pur sempre utile, se usata con prudenza. È una storia letteraria, in cui il P. tratta dei giureconsulti romani, della costituzione delle università, dei civilisti e canonisti del Medioevo e dei vescovi giuristi. Il P. fu, insieme col Menochio, consultato dall'editore Ziletti per la sua grande compilazione del Tractatus tractatuum (Oceanus iuris).
Bibl.: B. Brugi, La Univ. dei giuristi in Padova nel Cinquecento, in Arch. ven. trid., I, p. 68.