PANNAIN, Guido
PANNAIN, Guido. – Nacque a Napoli il 17 novembre 1891, da Eduardo e da Elena Tricheler.
Studiò pianoforte con il padre, compositore e pianista (1869-1946), allievo di Florestano Rossomandi e docente di pianoforte nel Liceo musicale di Napoli; nel contempo prese lezioni di armonia dal nonno Antonio, teorico e compositore (1841-1921), docente di armonia e composizione nell’Istituto Principe di Napoli per giovani ciechi. Completò la formazione musicale al conservatorio di S. Pietro a Majella, dove studiò contrappunto e composizione con Camillo De Nardis. Frequentò quindi la facoltà di lettere dell’Università di Napoli, laureandosi nel 1914 con una tesi su Johannes Tinctoris. Nel 1915 gli venne affidata la cattedra di storia della musica al Conservatorio di Napoli, dove insegnò fino al 1947.
I primi lavori pubblicati da Pannain affrontarono in prevalenza aspetti specifici della storia musicale napoletana e temi di carattere filologico-paleografico: a La teoria musicale di G. Tinctoris (Napoli 1913) – pionieristico esame dei trattati del teorico e musicista fiammingo, con saggi di trascrizione in notazione moderna – seguirono contributi pubblicati in varie riviste, in particolare sulla Rivista musicale italiana: Alcuni documenti inediti per la storia degli antichi conservatori napoletani (1915); Note di archeologia musicale: paleografia neumatica e ritmo gregoriano (1919); Liber musicae: un teorico anonimo del secolo XIV (1920). L’orizzonte dei suoi interessi si andò poi rapidamente allargando. Nello stesso periodo in cui esordì come critico militante, firmando articoli per i quotidiani napoletani Il Corriere del mattino (1920) e La battaglia del Mezzogiorno (1922), apparvero anche i primi saggi vòlti a considerare le sorti dell’estetica e della cultura musicale in Italia (Musica e coltura, in Il pianoforte, 1924; Estetica e musica nella recente cultura italiana, in L’esame, 1924).
Negli anni seguenti Pannain intensificò la propria attività critica, dapprima per il Roma (1928-1931), indi per Il Mattino (1932-1943), guadagnando sempre maggiore autorevolezza negli orientamenti della cultura musicale italiana: la scrittura estrosa e ricchissima di umori, la vis polemica, le competenze storiche e musicali, l’acuto spirito d’indagine emersero come qualità di spicco nelle cronache e recensioni firmate per i due quotidiani napoletani, così come in una nutrita serie di saggi apparsi sulle riviste Il pianoforte e La rassegna musicale.
I profili di alcuni dei maggiori compositori contemporanei, pubblicati dal 1928 e confluiti poi nel volume Musicisti dei tempi nuovi (Torino 1932; II ed. riveduta, Milano 1954; pubblicato anche in inglese: Modern composers, London 1932), aprirono squarci di conoscenza sul Novecento europeo – in particolare su Stravinskij, Ravel, Kodály, Honegger, Hindemith, Roussel – che nel contesto guardingo dell’Italia di quegli anni ebbero una portata rilevante. Nel contempo, con altri interventi apparsi sulla Rassegna musicale, Pannain figurò tra i principali animatori del dibattito sorto negli anni Trenta intorno ad alcuni nodi critici controversi, dal problema dell’interpretazione alle tendenze della musica italiana contemporanea, dal rapporto fra musica e cinema alle questioni di estetica e critica, dalla marginalità della musica nella cultura italiana alla riforma dei conservatori.
Non per questo Pannain abbandonò il versante della musicologia storico-erudita: si segnalano in particolare i due volumi delle «Istituzioni e Monumenti dell’Arte musicale italiana» dedicati rispettivamente alla musica sacra napoletana d’intorno al 1600 e a musiche di Marc’Antonio Ingegneri e del giovane Claudio Monteverdi (voll. V e VI, Milano 1934 e 1939).
In questi anni Pannain s’impegnò nel definire nuovi criteri estetici e nuove procedure storiografiche, ritagliandosi una posizione peculiare fra i critici e i musicologi di educazione neoidealistica mediante l’adozione d’un metodo in cui i precetti di Benedetto Croce venivano temperati dal costante richiamo ai fattori storico-ambientali e alla specificità del linguaggio musicale. Tale prospettiva, che trovò la formulazione più ampia e articolata nel volume La vita del linguaggio musicale: saggio di estetica (Milano 1947), avrebbe guidato Pannain nella stesura dei lavori di maggior impegno degli anni successivi: Ottocento musicale italiano (ibid. 1952), Da Monteverdi a Wagner: pagine di storia della musica (ibid. 1955), L’Opera e le opere (ibid. 1958), Giuseppe Verdi (ibid. 1964), Richard Wagner: vita di un artista (ibid. 1964); senza dimenticare la Storia della musica scritta con Andrea Della Corte (Torino, quattro edizioni: 1936, 1942, 1952, 1964). Vanno ricordati anche i contributi per l’Enciclopedia italiana, l’Enciclopedia dello Spettacolo, il Neues Beethoven-Jahrbuch e i Bayreuther Blätter.
Nel dopoguerra Pannain esercitò la critica su Il Tempo (1947-76) e sul settimanale Epoca (1950-57), sulle cui pagine manifestò con crescente frequenza una dichiarata ostilità alle avanguardie postweberniane. Divenuto accademico di S. Cecilia e dei Lincei, dal 1952 al 1955 fu anche docente di storia della musica nell’Accademia nazionale d’arte drammatica di Roma. Ricoprì inoltre l’incarico di consulente artistico del teatro di S. Carlo a Napoli dal 1948 al 1961, in una fase in cui la ricchezza e la varietà dei cartelloni, la caratura degli interpreti e alcune ‘prime’ di grande rilievo riportarono il teatro napoletano, dopo anni di grigiore, in una posizione di spicco nella vita musicale italiana.
Accanto all’attività di critico e musicologo Pannain coltivò fin da giovane la composizione.
Fra le pagine strumentali si annoverano il poema sinfonico Amleto (1915), il «movimento sinfonico» Fontane d’oltremare (1939), due concerti per violino (1950, 1960), uno per viola (1955), uno per arpa e uno per pianoforte (1968). Ebbero riconoscimenti internazionali il Trio per pianoforte, violino e violoncello, premiato nel concorso Hoffmeister di Lipsia (1927), e la Sinfoniettaper archi, premiata nel concorso Schubert indetto dalla International Columbia Graphophone nel 1928.
In teatro esordì con l’atto unico L’intrusa, dall’omonimo dramma di Maurice Maeterlinck (testo adattato da Romualdo Giani), portato a termine nel 1926, ma rappresentato in una versione riveduta soltanto nel 1940 al Carlo Felice di Genova senza grande successo; sorte poco felice ebbe anche Beatrice Cenci, tragedia in tre atti di Vittorio Viviani (Napoli, San Carlo, 21 febbraio 1942). Maggiori consensi ottenne nel dopoguerra Madame Bovary (tre atti dello stesso Pannain e di Vittorio Viviani dal romanzo di Flaubert), che esordì al S. Carlo il 16 aprile 1955 e venne riproposta all’Opera di Roma tre anni dopo.
Curò pure alcune revisioni: I promessi sposi di Errico Petrella, Il mercato di Malmantile e Le trame deluse di Cimarosa, Il mondo della luna di Paisiello.
Morì a Napoli il 6 settembre 1977.
Fu sposato con Maria Caccese.
Fonti e Bibli.: A. Della Corte, La critica musicale e i critici, Torino 1961, pp. 660-664; Il problema dell’interpretazione nelle pagine della «Rassegna Musicale» 1930-1961, a cura di M. Mila, Torino 1972, ad ind.; E. Fubini, Musica e linguaggio nell’estetica contemporanea, Torino 1973, pp. 22-24; O. Visentini, La critica musicale italiana fra le due guerre: l’influenza di Croce e l’«impasse» idealistica, in Nuova Antologia, CXVII (1982), pp. 225-229; R. Zanetti, La musica italiana del Novecento, Milano 1985, pp. 920 s.; M. Giammusso, La fabbrica degli attori. L’Accademia nazionale d’arte drammatica: storia di cinquant’anni, Roma 1988, ad ind.; D. Candela, La critica e l’avanguardia a Napoli, in Percorsi della musica a Napoli nel Novecento, a cura di G. D’Agostino, in Meridione, V (2005), 2, pp. 118-136; Mario Pilati e la musica del Novecento a Napoli tra le due guerre, a cura di R. Di Benedetto, Napoli 2007, ad ind.; M. Sansone, Critici crociani all’opera tra dibattiti e polemiche, in Musica e musicisti a Napoli nel primo Novecento, a cura di P. P. De Martino - D. Margoni Tortora, Napoli 2012, pp. 357-374; C. Schmidl, Dizionario universale dei musicisti, II, Milano 1929, p. 226; Enciclopedia dello Spettacolo,VII, coll. 1565 s.; Dizionario enciclopedico universale della musica e dei musicisti.Le biografie, V, pp. 324 s.