FOGLIANO (de Foliano), Guido Savina da
Primo di questo nome, fu figlio di Matteo, fratello di Bartolomeo, Niccolò e Guglielmo, e padre di Matteo, Ugolino, Pinello e Bonifacio. Capitano e uomo politico reggiano, è documentato tra il 1310 e il 1330 e dovette nascere intorno agli anni Ottanta del XIII secolo.
Nominato podestà di Modena nel primo semestre del 1310, nel gennaio 1311 era a capo degli oratori inviati dal Comune di Reggio Emilia a Milano per assistere all'incoronazione di Enrico VII e per trattare la pace con la fazione reggiana dei ghibellini, guidati dai da Sesso. In tale occasione il Comune garantì allo schieramento guelfo libertà di movimento, ma Enrico VII nominò. poco tempo dopo, vicario imperiale di Reggio Spinetta Malaspina il quale, una volta preso il possesso della città il 5 febbraio, il 9 richiamò i da Sesso. Il 27 dello stesso mese i nobili sollevarono un tumulto contro la consorteria dei da Sesso, ed il 14 marzo successivo il F. (insieme con Guglielmo da Fogliano, Rainero da Canossa. Gherardo Boiardo, Alberto Luvisini, Rolandino Roberti e Roberto Roberti da Tripoli, podestà di Reggio) esiliò di nuovo i da Sesso e gli altri ghibellini, con l'accusa di essere traditori della patria, per aver ucciso nella cattedrale di Reggio Emilia uno dei suoi figli, Taddeo Manfredi, e diversi altri "de Magnatibus".
Il 4 dic. 1312 espugnò il castello di Gesso dei Malapresi, dove era rinchiuso l'arciprete di S. Faustino - accusato di aver violato una monaca appartenente alla famiglia dei Fogliano - difeso dai da Sesso. L'arciprete oppose una strenua resistenza, tale da stremare gli stessi assediati: questi si liberarono di lui gettandolo dalle mura e si arresero alle truppe del F. pur di aver salva la vita.
Nel secondo semestre del 1312 fu podestà a Firenze, mentre nella sua città natale si incentravano le mire di Passerino Bonacolsi, alleatosi con Cangrande Della Scala per far rimpatriare i da Sesso. I ghibellini non andarono tuttavia oltre, forse timorosi, come sospetta il Balletti (p. 164), dell'azione che il F. stava facendo a Bologna in favore del Comune: egli è infatti documentato nel 1317 come capitano del Popolo a Bologna, mentre nel 1319 compare ancora in questa città come ambasciatore del Comune di Reggio, insieme con Bonifacio Canossa, Giovanni Tacoli e Giovannino Bozaro, impegnato ancora una volta a difendere la causa della sua città contro eventuali riprese dell'espansionismo ghibellino. Nel 1320 insieme a Tommasino da Fogliano, prevosto di S. Quirino di Correggio, Rolandino Roberti, Guido Roberti, arciprete di Prato, Guglielmo Canossa, Jacopo da Correggio ed altri magnati fece parte del Collegio dei diciotto sapienti che ressero "Baylam super Custodia et Tuitione" del distretto di Reggio, ed ottenne da Federico III d'Austria re dei Romani, in lotta contro Lodovico il Bavaro, il rinnovo dell'investitura di Carpineti, confermatagli nel 1321 anche da papa Giovanni XXII, in cambio di un canone annuale.
Nell'agosto 1322 venne mandato a Bologna e Firenze per sostenere la difesa della città contro gli attacchi dei ghibellini. L'8 ottobre dello stesso anno era a Guastalla tra gli ambasciatori di Reggio per firmare la pace con gli inviati di Rinaldo e Butirone Bonacolsi. Capitano del Popolo di Reggio nel 1321 l'anno seguente partecipò alla guerra in favore del pontefice contro i ghibellini e nel 1327 conquistò il castrum di Castellarano, dopo avere corrotto gli abitanti, che cacciarono il comandante Guido da Roteglia, voluto da Passerino Bonacolsi. Lo stesso anno venne nominato dal legato pontificio rettore della città di Bologna.
Alla fine del 1328 il F. si recò in missione a Verona presso Cangrande Della Scala, come attesta un documento edito dal Cipolla (pp. 224 ss.).
Da questo momento non abbiamo più notizie sul F., che morì il 24 maggio 1330.
Fonti e Bibl.: Archivio di Stato di Reggio Emilia, Arch. del Comune, Libro delle Reformagioni, 1319, 1322, 1328; Reggio Emilia, Bibl. municipale A. Panizzi, ms. Turri D 22: Storia della nobile famiglia dei Fogliani (ms. sec. XVIII), pp. 213, 215-222; Modena, Bibl. Estense, ms. Lat. 674 (α, M, 9, 31): Cronica Meij Thadei Rugeriis de Regio de gestis nobilium de Folliano, c. 17rv; S. Levalossi - P. Della Gazata, Chronicon Regiense, in L.A. Muratori, Rer. Ital. Script., XVIII, Mediolani 1731, coll. 23, 38, 44A; Iohannis de Bazano Chronicon Mutinense, a cura di T. Casini, in Rer. Ital. Script., 2 ed., XV, 4, p. 100; Matthaei de Griffonibus Memoriale historicum, a cura di L. Frati - A. Sorbelli, ibid., XVIII, 2, p. 33; N. Tacoli, Memorie storiche della città di Reggio di Lombardia, I, Reggio Emilia 1742, pp. 270, 278, 287, 323, 556; II, Parma 1748, pp. 10, 12, 35, 115, 118, 274 s.; III, Carpi 1769, p. 724; G. Tiraboschi, Memorie storiche modenesi..., II, Modena 1794, pp. 178 s., 186, 224; V, ibid. 1795, p. 114; G.B. Venturi, Storia di Scandiano, Modena 1822, p. 43; G. Panciroli, Storia della città di Reggio, Reggio Emilia 1846, p. 304; C. Cipolla, La storia scaligera secondo i documenti degli Archivi di Modena e Reggio Emilia, in Miscellanea di storia veneta, s. 2, IX (1903), 1, pp. 190-193, 200-208, 224 ss.; E.P. Vicini, I podestà di Modena, I, (1156-1336), Roma 1913, pp. 211, 226 s.; A. Aleotti, Storia della città e provincia di Reggio nell'Emilia, Reggio Emilia 1916, p. 115; L. Giommi, Come Reggio venne in potestà di Bertrando del Poggetto (1306-1326), in Atti e mem. delle R. Deputaz. di storia patria per le prov. modenesi e parmensi, s. 5, XIII (1920), pp.19, 21, 108, 112, 117, 119, 148, 150; A. Balletti, Storia di Reggio nell'Emilia, Reggio Emilia 1925, pp. 164, 224; F. Fabbi, Le nobili famiglie reggiane e il predominio del Comune nel periodo dantesco, in Reggio ai tempi di Dante, Modena 1966, p. 79; O. Rombaldi, Aspetti della vita economica del Comune di Reggio dal 1306 al 1327, ibid., pp. 187, 191; C. Corradini, Giudizi sui Fogliani pronunciati da Pietro della Gazzata nel Chronicon Regiense, in Il territorio querciolese e la valle del Tresinaro, Reggio Emilia 1982, pp. 343-346; P. Litta, Le famiglie celebri italiane, s. v.Fogliani, tavv. I-II.