TOJA, Guido
TOJA, Guido. – Nacque a Firenze il 25 aprile 1870; le fonti non riportano i nomi dei genitori.
Compì gli studi universitari alla Sapienza di Roma, alla scuola di insigni matematici come Luigi Cremona, Valentino Cerruti, Eugenio Beltrami e Guido Castelnuovo, e qui si addottorò in ingegneria civile nell’aprile del 1893. Subito dopo la laurea rivolse i suoi interessi alla scienza attuariale, di cui sarebbe stato apostolo e pioniere (Silla, 1933, p. II); parallelamente iniziò la sua carriera in ambito assicurativo e finanziario.
In primo luogo, resosi conto che la disciplina attuariale era poco coltivata in Italia, perfezionò la propria formazione in Inghilterra, a contatto con George King e Thomas Gans Ackland, e in breve acquisì una tale padronanza dei procedimenti adottati all’estero da poter partecipare attivamente al primo congresso dell’Associazione internazionale degli attuari (Londra, 1895). Poco dopo (1897), recependo il modello degli istituti attuari inglesi, francesi e belgi, fondò a Milano l’Associazione italiana per l’incremento della scienza degli attuari, che ebbe il patrocinio, fra gli altri, di Francesco Brioschi. L’Associazione avrebbe dato luogo nel 1929 all’Istituto nazionale degli attuari, di cui Toja fu vice-presidente e membro del comitato di redazione del Giornale.
Contemporaneamente all’attività scientifica, Toja andava intanto ritagliandosi una posizione apicale nel mondo finanziario e assicurativo. Assunto negli anni Novanta come attuario all’ufficio tecnico della Fondiaria Vita, probabilmente su suggerimento di Cremona, avrebbe creato il ramo Incendio e infortuni della compagnia e ne sarebbe stato direttore generale e amministratore. Dotato di salda cultura matematica, abbinata alla stoffa dell’«eccellente capitano di industria» (Necrologi, 1933, p. 37), fra la fine dell’Ottocento e gli anni Trenta divenne il leader indiscusso degli studi attuariali nel nostro Paese, che coltivò e promosse sotto il triplice aspetto scientifico, didattico e istituzionale.
Autore di una quindicina di pubblicazioni di notevole spessore e originalità, parecchie delle quali apparse sul Bollettino dell’Associazione degli Attuari fra il 1898 e il 1907, Toja lasciò contributi determinanti nel campo delle applicazioni matematiche all’industria assicurativa e alla previdenza sociale.
I suoi lavori spaziano dalla teoria delle casse pensioni obbligatorie all’ordinamento delle osservazioni demografiche e alle relazioni esistenti fra i tassi di mortalità, dall’analisi del problema della riassicurazione all’influenza che le variazioni del ‘saggio’ d’interesse hanno sugli utili dell’assicurazione vita. A lui si devono un importante studio documentario inerente i disavanzi delle casse pensioni e delle casse di mutuo soccorso delle antiche società concessionarie delle strade ferrate (Istituti di previdenza ferroviari. Ordinamenti statistici, demografici e finanziari. Teoria matematica. Leggi e linee di frequenza. Tavole monetarie. Bilanci tecnici, in Atti della Reale Commissione per le valutazioni ed i riparti dei disavanzi degli istituti di previdenza ferroviari, Roma 1918) e la stesura per l’Enciclopedia italiana di scienze, lettere ed arti (V, Roma 1930) delle voci Assicurazione (pp. 5-7) e Attuario (p. 319).
Ottimo docente, dal 1906 Toja tenne per incarico corsi di tecnica attuariale all’Università Bocconi di Milano. Nominato per chiara fama ordinario di matematica finanziaria, fu titolare di questa cattedra presso il Regio Istituto superiore di scienze economiche e commerciali di Firenze dal novembre del 1926 fino alla morte.
La cifra distintiva della sua traiettoria professionale è però costituita soprattutto dall’impegno istituzionale e dai molteplici incarichi di responsabilità che egli ricoprì, spesso simultaneamente, nelle principali realtà assicurative italiane. Basti citare in proposito la direzione dei lavori tecnici della Commissione reale per il calcolo dei disavanzi degli istituti di previdenza ferroviari (1903), l’amministrazione di numerose imprese, fra cui La Previdente, La Reale Grandine e la Consorziale di riassicurazioni, la presidenza del Consorzio italiano fra i sindacati mutui di assicurazione infortuni (1930) e quella della Cassa nazionale malattie per gli addetti al commercio (1932). In particolare, dal giugno del 1920 al luglio del 1925 Toja dedicò inesauribili energie all’INA (Istituto Nazionale delle Assicurazioni), di cui fu direttore generale, poi regio commissario e infine presidente e direttore generale.
Durante il suo mandato egli studiò il riordinamento dell’industria assicurativa nazionale in concomitanza con la riforma del monopolio delle assicurazioni sulla vita (1923); cofondò le Assicurazioni d’Italia e la Fiume, entrambe collegate all’INA; commissionò all’architetto Ugo Giovannozzi il progetto di costruzione di una nuova sede dell’Istituto a Roma (1923) e tracciò un piano organico di potenziamento della biblioteca dell’INA, proponendo nel 1924 l’acquisto dei volumi e degli estratti di matematica della biblioteca personale di Corrado Segre.
L’esperienza di Toja alla guida dell’INA si interruppe bruscamente nell’estate del 1925 quando – lui che era stato ardente interventista ed era divenuto fervente fascista – ne fu estromesso per non essersi accorto che in una pubblicazione dell’Istituto era comparsa una cronaca obiettiva del delitto Matteotti, siglata T.
Toja valorizzò l’attuaria, la matematica finanziaria e l’economia assicurativa non solo a livello nazionale, ma anche internazionale, sia tenendo apprezzate conferenze in Italia e all’estero (ad esempio a lui fu affidata nel 1908 una delle plenarie del IV Congresso internazionale dei matematici), sia adoperandosi per la promozione – a tratti la celebrazione – dei contributi italiani in questi settori. In qualità di membro del comitato direttivo permanente dei congressi internazionali degli attuari e di rappresentante, in esso, del nostro Paese, si prodigò inoltre affinché il X Congresso si tenesse a Roma e si batté in difesa dell’uso della lingua italiana in queste riunioni.
Ampi riconoscimenti costellarono la vita e la carriera di Toja che fu socio dell’Unione matematica italiana dalla sua fondazione nel 1922, membro della Società italiana per il progresso delle scienze dal 1907 e suo amministratore dal 1931, socio corrispondente dell’Institute of Actuaries, membro del Comitato matematico del Consiglio nazionale delle ricerche, nonché insignito del titolo di grand’ufficiale.
Morì dopo breve malattia a Roma il 25 febbraio 1933.
Per disposizione testamentaria donò alla biblioteca dell’Istituto matematico dell’Università di Firenze quasi duemila volumi e oltre tremila opuscoli che, in qualità di appassionato studioso delle opere classiche dei grandi maestri delle scienze esatte, aveva personalmente collezionato in quarant’anni di attività.
Fonti e Bibl.: Roma, Archivio storico INA Assitalia, Verbali del Consiglio di amministrazione e del Comitato permanente; Venezia, Istituto veneto di scienze, lettere ed arti, Archivio storico, Corrispondenza con Luigi Luzzatti; Torino, Archivio Francesco Saverio Nitti, Corrispondenza con Francesco Saverio Nitti; Torino, Archivio della Famiglia Rosselli, lettera a Giorgina Zabban, 15 settembre 1915; Torino, Archivio Peano-Vacca, lettera a Giovanni Vacca, 8 luglio 1927; Stanford, Hoover Institution, Constantine Maria Panunzio papers, lettera a Panunzio, [1932]; Roma, Accademia nazionale dei Lincei, Archivio Vito Volterra, lettera a Volterra, 3 aprile 1927; Università di Torino, Archivio Corrado Segre, lettera ad Adriana Segre Morpurgo, 31 dicembre 1924.
La Direzione [A. Conti], In morte di G. T., in Bollettino di matematica, XXIX (1933), pp. 43 s.; W.P. Elderton, Obituary Notices. G. T. and Gino Sestilli, in Journal of the Institute of actuaries, LXIV (1933), 2, p. 518; P. Medolaghi, Commemorazione di G. T. e Gino Sestilli, in Giornale dell’Istituto italiano degli attuari, IV (1933), pp. 456-465; L. Silla, G. T., in Atti della Società italiana per il progresso delle scienze, XXI Riunione, ... 1932, a cura di L. Silla, II, Rapporti e comunicazioni di classe A, Roma 1933, pp. I-VII; G. T., in Giornale di matematica finanziaria, s. 2, III (1933), pp. 37 s.; Necrologi, in Giornale dell’Istituto italiano degli attuari, IV (1933), pp. 295-297; G. Sansone, L’Istituto matematico Ulisse Dini di Firenze. Discorso inaugurale, 2 marzo 1963, Firenze 1963, pp. 5-18; S. De Donno, La Biblioteca dell’Istituto nazionale delle Assicurazioni, in Le Carte e la Storia, XIV (2008), 2, pp. 97-100; E. Luciano - C.S. Roero, Corrado Segre and his disciples. The construction of an international identity for the italian school of algebraic geometry, in From classical to modern algebraic geometry, a cura di G. Casnati et al., Basel 2016, pp. 91-241.