ABBATINI, Guido Ubaldo
Nacque a Città di Castello nel 1600. A Roma verso il 1623, fu per breve tempo allievo di G. Cesari, detto il Cavalier d'Arpino; successivamente, fin dai primi anni del pontificato di Urbano VIII al seguito di G. L. Bernini, ne divenne stretto seguace e collaboratore in numerose opere di decorazione, nelle quali si mostra interprete, con limitate capacità di variazioni personali, della fervida genialità creativa del suo maestro e impresario. Tra le opere dell'A. eseguite a Roma in margine all'attività berniniana vanno ricordate: le decorazioni di pittura nella cappella Raimondi in S. Pietro in Montorio (circa 1650),quelle di stucchi e pitture nella cappella Pio in S. Agostino (1649) e nel sottarco della cappella Cornaro in S. Maria della Vittoria (1647). Collaboratore di G. F. Romanelli negli affreschi della sala della contessa Matilde (1637-42) in Vaticano, quivi l'A. eseguiva anche le decorazioni della sala di Carlo Magno (1635-37),in parte rinnovate nel sec. XVIII. In tal genere di fastosi apparati decorativi gli affreschi della sagrestia di S. Spirito in Sassia (1650)possono considerarsi la sua più felice realizzazione. Attivo anche come mosaicista, in S. Pietro eseguì il mosaico della volta antistante la cappella del Sacramento (circa 1653) e il fregio della cupola della cappella di S. Sebastiano (1654),entrambi su cartoni di Pietro da Cortona; terminò inoltre la decorazione musiva, iniziata da G. B. Calandra, della cappella della Madonna della Colonna (1645). Molto rari i suoi dipinti da cavalletto, dei quali può citarsi come esempio il ritratto di Urbano VIII nella galleria Spada di Roma.
Morì a Roma nel 1656.
Fonti e Bibl.: G. B. Passeri, Vite de' pittori scultori ed architetti...,Roma 1772, pp. 240-248 (cfr. la ediz. critica di J. Hess, Die Künstlerbiographien von Giovanni Battista Passeri,Leipzig-Wien 1934, pp. 234-240, con note bibliografiche e ulteriori notizie); F. Titi, Studio di pittura...,Roma 1686, pp. 9, 13, 14, 16, 24, 32, 264, 374; G. Mancini, Memorie di alcuni artefici del disegno che fiorirono a Città di Castello,Perugia 1832, p. 135; A. Bertolotti, Artisti subalpini in Roma, Mantova 1884, p. 186; S. Fraschetti, Il Bernini,Milano 1900, pp. 73, 83, 89, 162, 163, 176, 192, 212, 213, 266, 267, 416; Id., Un altro documento berniniano,in L'Arte,V (1902), p. 110; O. Pollak, Die Kunsttätigkeit unter Urban VIII,II, Wien 1928, pp. 108, 139, 140, 195, 264, 413, 416, 417, 420, 454, 478, 503, 504, 522, 523, 559, 563,615, 616; E. K. Waterhouse, Baroque Painting in Rome,London 1937, p. 45;V. Martinelli, Nuovi ritratti di G. A. e di Pierfrancesco Mola,in Commentari,IX (1958), pp. 99-102; J. Meyer, Allgem. Künstler-Lexikon,I, p. 11 (con elenco delle incisioni dell'A.); U. Thieme-F. Becker, Allgem. Lexikon der bildenden Künstler,I, p. 11; U. Galetti-E. Camesasca, Encicl. della pittura ital.,I, p. 4.