GUILLAUME DE DOLE
. Poema francese di autore anonimo (ma attribuito a Jehan Renart), composto tra gli anni 1199-1201.
Forse il suo primo e vero titolo doveva essere Roman de la Rose, che sembra più legittimo, come fa fede anche il Roman de la Violette di Gerbert de Montreuil (v.), sua diretta imitazione; ma l'omonimia con il più celebre Roman de la Rose di Guillaume de Lorris ha indotto a intitolare il romanzo dal nome del protagonista, cavaliere perfetto, portato ad esempio di aristocratica e generosa umanità. Il poema è colto, elegante, raffinato: vi si celebra una vita ideale di cavalleria poetica; vi domina l'amore, inteso con sottile gusto letterario: vi si fa sfoggio di cultura trovatorica con troppo scaltrita consapevolezza. Infatti tra le figure del romanzo, spicca quella del menestrello Jouglet, tipo di giullare dotto ed esperto, che conosce l'etichetta aristocratica e le aspirazioni del bel mondo, a cui si adegua con letteraria simpatia. Egli celebra al suo signore, l'imperatore Corrado di Germania, le doti di Eleonora (Lienor), donna virtuosissima, degna sorella di Guillaume de Dole, che eccelle per bellezza, prodezza e lealtà su tutti i cavalieri. Ma il siniscalco di Corrado, per cieca malignità, la calunnia vilmente, dopo aver saputo di un segno che essa porta nel corpo (una "rosa"): il romanzo si chiude con il trionfo dell'innocenza di Eleonora, che sposa l'imperatore. Il tema fu fortunato per le successive rielaborazioni, specie nella novella di Bernabò da Genova del Boccaccio (Decam., II, 9) e nella tragedia shakespeariana Cymbeline.
La grande novità del poema consiste soprattutto nell'inserzione di canzoni amorose che l'autore deriva deliberatamente da diversi poeti lirici (Gace Brulé, Guillaume de Ferrières, il Castellano di Coucy, Bernart de Ventadorn, ecc.), adattandole con abilità alle diverse situazioni e creando una moda che ebbe subito imitatori, tutti però lontani dalla delicata maestria del modello.
Bibl.: L'ediz. di G. Servois, Parigi 1893, contiene, oltre a un'introduzione dell'editore, uno studio di G. Paris sulle Chansons del poema. Cfr. G. Paris, Le Cycle de la gageure, in Romania, XXXII (1903), p. 481 segg.