DUFAY (o du Fay), Guillaume
Compositore, nato verso la fine del sec. XIV, forse a Chimay (Hainaut), morto il 27 novembre 1474 a Cambrai. Dapprima cantore nella cattedrale di Cambrai, ebbe in questa cappella i suoi maestri in Nicolas Gremonet e in Richard Loqueville. Si ritiene che, ultimati i suoi studî, si sia portato per alcun tempo, fino al 1420 circa, a Parigi. Nel 1427 lo troviamo nuovamente a Cambrai, nella chiesa di Saint-Géry; dal 1428 al 1437 a Roma, nella cappella pontificia (ma dal 1433 al 45 egli s'era recato in Savoia come cappellano e maestro di cappella alla Corte). A Parigi sembra che egli sia tornato nel 1437, e in questa città compì studî giuridici ottenendo il baccalaureato in diritto canonico. Durante alcuni anni, probabilmente dal 1442 al 1449, il D. servì nuovamente come maestro di cappella Felice V (Amedeo VIII di Savoia). Titolare (fin dal 1436) d'un canonicato a Cambrai, passò quivi gli ultimi suoi anni. È tuttavia probabile che questo suo ultimo soggiorno abbia subito interruzioni: il D. ebbe relazioni coi duchi di Borgogna e verosimilmente a lui fu affidata l'educazione musicale del conte di Charolais.
L'opera di D. occupa un posto importantissimo nella storia della musica, tanto per i suoi caratteri stilistici e propriamente tecnici quanto per i risultati, eminentemente nobili ed elevati, dell'espressione. Carattere saliente delle sue composizioni è la semplicità dell'ispirazione sia nel disegno delle idee melodiche sia nella loro elaborazione. Tale elaborazione è infatti polifonica, ma scevra di oscurità e di grovigli contrappuntistici. Com'è naturale, ove si pensi all'arte del tempo, la polifonia è libera da considerazioni armonistiche, e si svolge in assoluta orizzontalità, cioè in disegno melodico; ora questo disegno è inoltre assai libero, raramente legato a lunghe imitazioni, e anzi - a confermare la supremazia dell'elemento melodico -, per quanto le parti abbiano un'uguale dignità di lavoro e d'espressione, spesso la parte del discanto assume una più penetrante venustà di volute. Le opere del D. (Messe, Mottetti, Canzoni, ecc.) si trovano manoscritte in varie biblioteche (Roma, Bologna, Trento) e raggiungono un numero assai grande: più di 150. Una ricca serie di esse è pubblicata in Denkmäler der Tonkunst in Österreich (VII, IX, XIX, XXVIII, XXXI). L'edizione completa è in lavoro, a cura di H. Besseler, nei Denkmäler der Musikgeschichte.
Bibl.: F. X. Haberl, Wilhelm Du Fay, Lipsia 1885; J. Wolf, D. und seine Zeit, in Sammelbände d. int. Musikgesellschaft, 1899-1900; Ch. v. den Borren, G. D., Bruxelles 1926.