GUINEA (A. T., 109-110-111)
Con questo nome si usa designare tutta la regione costiera dell'Africa occidentale bagnata dall'Oceano Atlantico, che va dal Capo Sierra Leone (8°30′ lat. nord) al Capo Lopez (14°40′ lat. sud) e in termini più larghi dal Capo Verde (14°45′ lat. nord) al Capo Frio (18°30′ lat. sud). Tale nome, assegnato originariamente ad un tratto assai più ristretto, si ritiene derivare da quello della città e regno di Ginneo, Gini o Gineua, di cui nel Medioevo si ebbero notizie in Europa per mezzo dei mercanti arabi. Le imprese dei Portoghesi del sec. XV, che assicurarono alla corona di Portogallo il dominio di quella costa, diedero alla denominazione una consacrazione ufficiale in virtù del titolo di Signore di Guinea assunto dal re Giovanni II. Il delta del Niger divide la Guinea in due parti distinte, la Guinea settentrionale, cioè, e quella meridionale. La prima, a partire almeno dal Capo Palmas, conserva una direzione nel senso dei paralleli sino al M. Camerun che sorge a circa 200 km. a est del delta del Niger: piega poi verso sud racchiudendo così fra questi due rami l'ampia insenatura detta appunto Golfo di Guinea. Assumono particolarmente i nomi di Golfo di Benin e Golfo di Biafra le due insenature minori che si formano rispettivamente ad ovest e ad est del delta del Niger, limitate rispettivamente dal Capo Tre Punte e dal Capo S. Juan. La Guinea settentrionale si presenta nel suo complesso, specialmente a partire dal Capo Palmas, come una costa bassa, uniforme, monotona, acquitrinosa e malsana. Il clima vi è caldo umido e abbondanti vi sono le precipitazioni, che alimentano i numerosi corsi d'acqua scendenti dalle alture che limitano il bacino del Niger, tutti, all'infuori del Volta, di limitato sviluppo. A Lagos, a 6°30′ lat. nord, la media temperatura annuale è di 26°,2 e le medie dei mesi estremi oscillano tra 24°,3 (agosto) e 27°,8 (marzo). Le precipitazioni nei varî punti della costa superano i 4 m. Antiche denominazioni derivate generalmente dal commercio che specialmente vi si praticava, si applicano ai diversi suoi tratti, individuando anche delle vere e proprie divisioni regionali. Così dal Capo Sierra Leone al Capo Palmas il tratto ora compreso nella Repubblica di Liberia si disse Costa del Pepe o anche dei Grani; ad oriente di questo sino al Capo Tre Punte, Costa di Avorio o dei Denti, e successivamente sino al Capo S. Paolo, Costa d'Oro o più esattamente dell'Oro, e Costa degli Schiavi l'ultimo tratto. Nella Guinea meridionale le denominazioni s'identificano con quelle delle divisioni amministrative e politiche. Fa eccezione il Calabar (v.) che distingue la regione adiacente al Golfo di Biafra.
La popolazione della Guinea è costituita da Negri sudanesi in diversi aggruppamenti principali aventi proprî linguaggi e conservanti anche sotto la dominazione coloniale dei diversi stati europei un certo ordinamento proprio. Tali gli Ascianti (v. costa d'oro), i Dahomey, ecc. Quelli della Guinea meridionale sono generalmente Negri bantu. Politicamente la Guinea entro i suoi limiti più estesi resta oggi così suddivisa, a partire dal Capo Verde: la colonia francese del Senegal, la colonia britannica della Gambia, quindi la Guinea Portoghese (v. oltre), la Guinea Francese, la colonia britannica di Sierra Leone, la Repubblica di Liberia, la colonia francese della Costa d'Avorio, quella britannica della Costa d'Oro, il Togo, già colonia germanica, ripartita oggi, come mandato, tra le due colonie adiacenti della britannica Costa d'Oro ad ovest e del francese Dahomey ad est. Tutti i territorî coloniali francesi sinora citati fanno parte dell'Africa Occidentale Francese (v.). Segue quindi la Nigeria Britannica, cui è stata annessa come mandato parte dell'antica colonia germanica del Camerun, di cui la parte principale fu affidata alla Francia: quindi il territorio del Rio Muni (v.) e le colonie francesi del Gabon e del Medio Congo, facenti parte dell'Africa Equatoriale Francese; poi il territorio portoghese di Cabinda, separato dalla colonia dell'Angola dal territorio dell'estuario del Congo, frontiera marittima del Congo Belga.
Esplorazione. - Le coste della Guinea, prescindendo dalle notizie che ne poterono avere gli antichi, dalla leggendaria impresa dei fratelli Vivaldi e dai rapporti che vi avrebbero stabilito sin dal sec. XIII i mercanti di Dieppe, dei quali si hanno solo delle troppo tardive notizie, cominciò ad essere nota agli Europei soltanto verso la metà del sec. XIV per opera dei navigatori portoghesi o al servizio del Portogallo. Il primo a superare il Capo Verde sarebbe stato Tristão Nunez, che nel 1446 pervenne sino alla foce del fiume cui lasciò il suo nome nel territorio dell'attuale Guinea Francese. Seguì Alvaro Fernandes, spintosi sino alla costa della Sierra Leone, e Diogo Gomes, che con tre caravelle penetrò nel Gambia. Ma le prime più diffuse notizie se ne ebbero dalla relazione del navigatore Da Mosto (v.) che visitò le coste dell'attuale Guinea Portoghese e le adiacenti Isole Bissagos. Nel 1462 Pero da Cintra pervenne sino alle coste dell'attuale Liberia. Seguirono le navigazioni di João de Santarem e Pero de Escobar (1470-1471), che superando il Capo Palmas costeggiarono la Costa d'Oro, e Ruy de Sequeira che oltrepassò la linea equinoziale e giunse al Capo S. Caterina a S. del Capo Lopez nell'attuale Colonia del Gabon (Africa Equatoriale Francese). La ricognizione generale della costa di Guinea si chiude coi memorabili viaggi di Diogo Cão (v.) che portarono alla scoperta della foce del Congo e alla ricognizione della costa dell'Angola. Più tarda e lenta l'esplorazione dell'interno della regione, la quale si ricollega alla storia dell'esplorazione dei maggiori fiumi che vi sfociano (Volta, Niger, Ogoué, Congo), alle imprese di Mungo Park, di René Caillé, dei fratelli Lander, di Piero Savorgnan di Brazzà, dello Stanley, per non citare che alcuni dei maggiori, e soprattutto all'opera sistematica di ricognizione scientifica in ogni campo, a cominciare da quello più strettamente geografico della cartografia, compiuta dai varî stati colonizzatori che se ne sono spartito il dominio. A tutte le voci indicate si rimanda per maggiori particolari.
Vegetazione. - Il termine Guinea non può oggi essere inteso, anche fitogeograficamente, che in senso molto generale, come indicante una flora che, dominata da una temperatura media assai elevata e da una notevole piovosità, caratterizzata da due formazioni principali, la savana ed il bosco pluviale, possiede effettivamente anche un buon numero di specie diffuse a tutta la sua estensione. In particolare la savana, costituita da consorzî di piante erbacee, fra le quali predominano le Graminacee e le Ciperacee e più o meno riccamente, ma sempre sporadicamente, intercalate di specie arboree raggiungenti anche dimensioni colossali (Ficus, Adansonia), più o meno xerofila e trapassante talora nella boscaglia arida, in altri casi nella formazione a parco a seconda dell'umidità del suolo, riveste principalmente la parte interna del continente; mentre la foresta, da una striscia più o meno ristretta lungo la costa, penetra verso l'interno lungo il corso dei fiumi, estendendovisi su aree più o meno notevoli a seconda che le suddivisioni della rete idrografica sono più o meno numerose. Fra le più caratteristiche ed utili specie della vegetazione guineense debbono essere citate la palma oleifera (Elaeis guineensis) e la vinifera (Raphia vinifera), la leguminosa Erythrophloeum guineense, la corteccia della quale contiene un veleno ad azione cardiaca molto attiva, la sterculiacea Coca acuminata, che fornisce la nota droga eccitante, la composita Vernonia conferta, albero molto vistoso per le larghissime foglie e le grandi pannocchie di fiori, la moracea Musanga Smithii e parecchie specie di Ficus e di Coffea. Quest'ultimo genere anzi, distribuito in Africa fra il 15° nord e il 12° sud, vi possiede 35 specie, 20 delle quali sono esclusive dell'Africa occidentale. La Guinea Francese e la Portoghese, la Sierra Leone, la Liberia e la Costa d'Avorio costituiscono una regione (Guinea superiore in senso lato), nella quale, procedendo da nord a sud la vegetazione evolve gradualmente dal tipo senegalese, xerofilo e steppico, a quello guineense piuttosto megatermo e forestale; nella Costa d'Oro, nel Togo, nel Dahomey e nel delta del Niger (Guinea media), le precipitazioni diminuiscono alquanto e la steppa alberata dell'interno si spinge fino alla costa, interrompendo la continuità delle formazioni forestali; queste invece riprendono poi compatte più a sud, nel Camerun e territorî vicini (Guinea inferiore).
Fauna. - La ricchissima fauna della Guinea comprende forme di grande interesse. Fra i suoi più notevoli elementi sono il gorilla e lo scimpanzé, di cui il secondo è diffuso in tutta la regione, mentre il primo si mantiene sull'equatore. Alle Scimmie antropomorfe si aggiungono numerosi Cercopiteci e Lemuri. Il leone raggiunge le coste della sola Guinea meridionale, altrove si mantiene molto all'interno; le iene invece abitano la sola Guinea settentrionale. Il leopardo si trova ovunque in compagnia di molti altri Carnivori fra cui lo sciacallo. Gli elefanti, i rinoceronti, gli ippopotami sono assai diffusi; le giraffe non raggiungono la costa altro che nella Guinea meridionale. Mancano i cervi e le zebre; ma abbondano le antilopi con le più svariate forme. Caratteristici di questa regione sono i Tragulidi; numerose sono le mandre di bufali rossi. Fra i Suini ricordiamo il potamochero rosso. Particolari Insettivori acquatici sono i potamogali (Potamogale velox); fra i Rosicanti sono particolarmente interessanti i cosiddetti scoiattoli volanti (Anomalurus). I pangolini rappresentano gli Sdentati. Straordinariamente ricca è la fauna ornitologica, con galline faraone (Numida), pappagalli, musofaghe, turachi, ecc. Numerosi sono i Rettili, con serpenti pitoni, coccodrilli e grandi testuggini. Le acque dolci abbondano di Pesci. (V. tavv. LXXXI e LXXXII).
Bibl.: Ern. de C. e Vasconcellos, As Colonias Portuguezas, Lisbona 1903, pp. 42-51; Ch. de Lannoy e Van der Linden, Histoire de l'expansion coloniale des peuples européens. Portugal et Espagne, Bruxelles 1907; A. de Mantero Velarde, L'espansione politica e coloniale portoghese, Roma 1924, p. 49; J. Tramond e A. Reussner, Éléments d'histoire maritime et coloniale (1815-1814), Parigi 1924, p. 383 segg.; H. H. Johnston, Storia della colonizzazione dell'Africa (trad. Cavallero), Torino 1925; Ch. de la Roncière, La decouverte de l'Afrique au moyen âge, Cairo 1927, III; I. Saintoyant, La Colonisation française sous l'ancien régime, Parigi 1929; H. A. Bernatzik, Äthiopen des Westens, Vienna 1933.