Consiglio per la cooperazione del Golfo
Il Consiglio per la cooperazione nel Golfo è stato istituito nel maggio del 1981 dai paesi arabi facenti parte del Golfo Persico. Il momento storico in cui l’organizzazione è nata vedeva un conflitto in corso tra l’Iraq di Saddam Hussein e l’Iran appena coinvolto dalla Rivoluzione islamica dell’Ayatollah Khomeini e, in tale contesto, il Gcc aveva come obiettivo implicito anche quello di costituire un contro-bilanciamento alla crescente influenza iraniana sul mondo arabo. Gli obiettivi ufficiali per cui l’organizzazione è nata sono soprattutto di natura economica. Il Gcc riunisce infatti tutti i paesi arabi del Golfo Persico (con l’eccezione dello Yemen), vale a dire alcuni tra i maggiori produttori petroliferi del mondo. Inoltre, uno degli scopi prefissati dall’organizzazione è quello di creare una moneta unica per tutti i paesi che ne fanno parte, sul modello dell’euro per l’Unione Europea. Il Gcc estende i settori della cooperazione tra i paesi membri anche alla sfera sociale, politica e militare, con la creazione di un contingente di circa 40.000 soldati, di cui fanno parte effettivi di tutti i sei stati membri dell’organizzazione. Il contingente, chiamato Peninsula Shield Force, è intervenuto nella Prima guerra del Golfo del 1991 e, ultimamente, è stato invocato per sedare le rivolte in Bahrain, nel contesto della cosiddetta ‘Primavera araba’ dei primi mesi del 2011. Oltre all’obiettivo della moneta unica e alla cooperazione militare, gli scopi prefissati anche dalla Carta costitutiva dell’organizzazione riguardano il regolamento comune di alcune questioni nei campi dell’economia, della finanza, del commercio e del turismo, il progresso tecnologico e scientifico, la creazione di joint venture tra aziende dei paesi membri. Nel suo insieme, il Gcc rappresenta una delle economie che si stanno sviluppando con maggiore velocità a livello mondiale e il suo peso anche politico nell’area mediorientale è confermato dalla richiesta di adesione da parte di paesi che non fanno propriamente parte della regione del Golfo, come il caso del Marocco e della Giordania, che hanno avanzato tale domanda nel 2011. Nonostante l’apparente compattezza del blocco dei paesi del Gcc e la sua relativa omogeneità, soprattutto sotto il profilo macroeconomico, l’obiettivo della moneta unica, inizialmente stabilito per il 2010, è stato procrastinato a data da definirsi per la defezione dell’Oman e degli Emirati Arabi Uniti, questi ultimi contrari all’istituzione dell’eventuale sede di una banca centrale comune nella capitale saudita Riyad. Nel 2008 i paesi membri hanno comunque lanciato il progetto di un mercato comune, che di fatto garantisce uguali diritti a tutte le aziende e ai singoli cittadini del Gcc in qualsiasi paese dell’organizzazione. Nel 2012 il Gcc ha dichiarato di volersi impegnare in una cooperazione più stretta in campo della difesa comune, ma la proposta incontra l’ostilità di Emirati Arabi Uniti e Oman.
Struttura istituzionale
Il principale organo decisionale del Gcc è il Consiglio supremo, formato dai sei capi di stato dei paesi membri dell’organizzazione. La presidenza del Consiglio supremo ruota secondo l’ordine alfabetico arabo dei paesi che ne fanno parte e si riunisce una volta l’anno. Le sedute sono valide se i partecipanti sono almeno i due terzi del totale; per le risoluzioni su materie di tipo sostanziale è necessaria l’unanimità, mentre per le questioni procedurali è sufficiente una maggioranza relativa. Il Consiglio supremo, per deliberare sulle varie questioni di cui si occupa, si serve di una Commissione consultiva, costituita ad hoc da 30 membri per ogni stato dell’organizzazione e che dà un parere tecnico.
Il Consiglio ministeriale è invece costituito dai ministri degli Esteri di tutti i paesi membri e di tutti i ministri preposti alle questioni di cui si dibatte di volta in volta. Esso si riunisce ogni tre mesi e può riunirsi in via straordinaria su richiesta di un membro. Il Consiglio dei ministri propone le politiche da seguire, le materie da trattare e coordina le attività già esistenti nei vari settori di cooperazione.
Il Segretariato generale ha il compito di preparare gli studi sulla cooperazione, il coordinamento e i piani integrati per i lavori congiunti dell’organizzazione. Inoltre, stila dei rapporti periodici sul lavoro del Gcc e ha la funzione di attuare e rendere esecutive le risoluzioni. Il segretario generale è eletto dal Consiglio supremo e rimane in carica per tre anni, rinnovabili una volta sola. Si serve di cinque sottosegretari che lo assistono nelle materie economiche, politiche, finanziarie, militari e della sicurezza. Uno dei sottosegretari è il capo-delegazione del Gcc a Bruxelles.
Arabia Saudita, Bahrain, Emirati Arabi Uniti, Kuwait, Oman, Qatar.