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WENNERBERG, Gunnar

di Giuseppe Gabetti - Enciclopedia Italiana (1937)
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WENNERBERG, Gunnar

Giuseppe Gabetti

Poeta svedese, nato a Lidköping il 2 ottobre 1817, morto a Läckö il 24 agosto 1901. È l'autore dei Gluntarna, i canti goliardici dello studente svedese. Ma il W. è anche autore dei canti nazionali Hör oss, Svea e O Gud, som styrer folkens öden; e compositore di salmi, oratorî, persino di uno Stabat Mater. Ed era fervente patriota, attaccato strettamente alla sua Svezia anche nell'epoca della generale esaltazione scandinavista: spirito pratico, a un tempo, e religioso, entusiasta e meditativo. Dopo essere stato insegnante al ginnasio di Skara, assurse a poco a poco ad alte cariche; fu consigliere di stato (1870-75), prefetto della provincia di Kronoberg (1875-88); e per due volte (1865 e 1888) fu chiamato a dirigere il Ministero del culto.

Ma forse appunto perché non era per natura uno scapigliato, poté individuare meglio nella fuggevole spensierata giovinezza goliardica quel che c'è di fuggevole, umoristico-sentimentale poesia. Nel 1843 a Upsala era bensì entrato a far parte del gruppo goliardico dei "Juvelanerna" e aveva composto per i camerati un primo canto: Viva la compagnia; ma non era stato mai dei più esaltati: e, quando i Gluntarna nacquero (1847-48; alcuni sono di composizione anche più tarda - 1849-50 -, quando il W. non era più a Upsala: ed. 1848-51) la compagnia era già in parte sciolta; e degli amici cantori uno solo ancora gli restava al fianco, Otto Beronius, che i compagni chiamavano Glunten e che aveva voce di basso, mentre egli stesso era baritono. I Gluntarna sono appunto duetti fra Glunten e il poeta, nascosto sotto le spoglie del Magister. E la loro vitalità è nell'estrosità gioconda e nella plastica evidenza con cui la vita goliardica è rappresentata, senza sfalsamenti di tono in nessun senso. Scaturita dallo stesso estro, la musica, che il W. medesimo vi compose, investe l'immagine dandole vita e risalto, anche dove la parola è per avventura rimasta greggia. E i Gluntarna restano vivi oggi come ieri. Esprimono la "poesia eterna" dello "studente": la felicità del sentirsi giovani, la vita "senza musoneria".

Opere: Samlede Skrifter, voll. 4, Stoccolma 1881-85.

Bibl.: S. Taube, G. W., voll. 3, Stoccolma 1913-16; R. F. v. Willebrand, Gluntarna och deras Skald, in Finsk Tidskrift, 1917; G. Jeansson, G. W. som Musiker, Stoccolma 1929.

Vedi anche
scapigliatura letteratura Termine tratto dal titolo del romanzo di Cletto Arrighi (pseudonimo anagrammatico dello scrittore Carlo Righetti) La scapigliatura e il 6 febbraio (1861), con cui si designa un gruppo di scrittori e di artisti, per lo più lombardi, attivi a Milano nella seconda metà del 19° sec., contraddistinti ... musica Arte che consiste nell’ideare e nel produrre successioni strutturate di suoni. In quanto attività sociale, la musica appartiene a tutte le epoche e a tutte le culture, mutando il proprio significato e la propria funzione e manifestandosi in una grande varietà di forme e tecniche a seconda dei periodi ... basso In musica la più grave tra le voci maschili (per l’estensione ➔ voce). In senso lato si dice basso la parte più grave di una polifonia, sia armonica (per es. la nota inferiore d’un accordo), sia contrappuntistica (la melodia sottoposta alle altre). In una composizione orchestrale, si indicano come basso ... goliardi Con questo nome, che affiancò dalla seconda metà del 12° sec. quello più antico di clerici vagantes, si indicarono quei chierici e monaci, uomini di chiesa e insieme di scuola, che erano portati ad abbandonare le loro sedi per frequentare le scuole più rinomate sorte nei grandi centri cittadini, e quindi ...
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