GRASS, Günter (App. IV, ii, p. 108)
Scrittore tedesco. Nel 1999 gli è stato conferito il premio Nobel per la letteratura, riconoscimento alla lunga attività di un autore che nella sua opera non ha mai cessato di confrontarsi con la tormentata storia del suo paese. Del 1979 è il lungo racconto Das Treffen in Telgte (trad. it. 1982), in cui l'autore istituisce un parallelo tra gli incontri dei poeti barocchi sul finire della guerra dei Trent'anni e le riunioni del Gruppo 47 sotto l'egida di H.W. Richter, nella Germania posthitleriana, alla ricerca di una difficile unità politica, culturale e linguistica. Con Kopfgeburten oder Die Deutschen sterben aus (1980) G. affronta, attraverso la finzione letteraria di un viaggio in India, Thailandia, Bali e Cina, i problemi del Terzo mondo, e contemporaneamente riflette con accenti ora grotteschi ora apocalittici sul presente tedesco.
Numerosi i suoi interventi saggistici sul terreno critico-letterario (Aufsätze zur Literatur 1957-1979, 1980) e su quello della discussione politica (Widerstand lernen. Politische Gegenreden 1980-1983, 1984), cui si affianca come costante, necessario pendant del testo scritto la ricca produzione grafica (Zeichnungen und Texte 1954-1977, 1982; Radierungen und Texte 1972-1982, 1984). Nel 1986 ha pubblicato il romanzo Die Rättin (trad. it. 1987) che, pur tra le numerose polemiche, inaugura un filone 'ecoapocalittico' della letteratura di lingua tedesca: entro una struttura labirintica ricompaiono in paradossali attualizzazioni motivi e personaggi di opere precedenti (Oskar Matzerath di Die Blechtrommel, o la Ilsebill di Der Butt) o del mondo delle fiabe di Grimm, che vanno a inserirsi tra i dialoghi sull'apocalisse contemporanea e il disastro ecologico. Le esperienze di un viaggio in India sono affidate al diario Zunge zeigen (1988; trad. it. 1989), le cui annotazioni sono accompagnate da disegni a inchiostro di china e chiuse da un poemetto in versi.
Al problema della Germania unificata G. ha dedicato numerosi saggi, prendendo decisa posizione contro l'annessione della Repubblica democratica tedesca, per una confederazione dei due Stati e per un'idea di 'nazione culturale' (Deutscher Lastenausgleich. Wider das dumpfe Einheitsgebot, 1990, trad. it. 1990; Ein Schnäppchen namens DDR. Letzte Reden vorm Glockengeläut, 1990; Gegen die verstreichende Zeit. Reden, Aufsätze und Gespräche 1989-1991, 1991). Il rapporto tra Tedeschi e Polacchi nella tormentata terra di confine è al centro del lungo racconto Unkenrufe (1992; trad. it. 1992), una sorta di apologo sul crollo delle utopie simboleggiato dal presagio funesto dei versi di un rospo, in cui la scrittura di G., sempre intricata e al limite della crudeltà, assume toni e accenti di una più pacata ironia.
I 13 sonetti di Novemberland (1993) segnano un ritorno di G. alla poesia, anche se spunti lirici sono spesso presenti nella sua epica e nella prosa. Sono quindi apparsi il romanzo Ein weites Feld (1995; trad. it. È una lunga storia, 1998), in cui G. torna sul tema dell'unificazione suggerendo una correzione di prospettiva, e Mein Jahrundert (1999; trad. it. 1999), cento racconti che ricostruiscono la storia, tra speranza e orrore, del sec. 20°.
Bibl.: B.M. Schweizer, Sprachspiel mit Idiomen. Eine Untersuchung am Prosawerk von Günter Grass, Zürich 1978; V. Neuhaus, Günter Grass, Stuttgart 1979; R. Gerstenberg, Zur Erzähltechnik von Günter Grass, Heidelberg 1980; G. Schiavoni, Günter Grass, Firenze 1980; Günter Grass. Werk und Wirkung, hrsg. R. Wolff, Bonn 1986; Günter Grass, ein europäischer Autor?, hrsg. G. Labroisse, D. van Stekelenburg, Amsterdam 1992; S. Mews, Günter Grass und das Problem der deutschen Nation, in Zwischen Traum und Trauma - die Nation. Transatlantische Perspektiven zur Geschichte eines Problems, hrsg. C. Mayer-Iswandi, Tübingen 1994, pp. 11-127; D. Stolz, Vom privaten Motivkomplex zum poetischen Weltentwurf: Konstanten und Entwicklungen im literarischen Werk von Günter Grass (1956-1986), Würzburg 1994.