Anders, Gunther
Pseud. del filosofo e scrittore tedesco Gunther Stern (Breslavia, 1902 - Vienna, 1992). Di famiglia ebrea, fu allievo di Husserl e si laureò nel 1923. Sposò H. Arendt (1929) da cui divorziò nel 1936. Con l’avvento del nazismo (1933) emigrò a Parigi, poi negli Stati Uniti. Nel 1950 tornò in Europa stabilendosi a Vienna, insieme a E. Freundlich (sposata nel 1945, da cui divorziò nel 1955); nel 1957 sposò Ch. Lois Zelka. A. profuse grande impegno in numerose campagne per il disarmo nucleare, argomento di molti suoi scritti. Il suo pensiero, che egli definì «filosofia della discrepanza», evidenzia l’inadeguatezza della condizione e dei sentimenti umani, nei confronti di ciò che la tecnica rende possibile, ossia il danneggiamento irreversibile dell’ambiente, la corsa agli armamenti e l’apocalisse nucleare. All’uomo dell’era tecnologica, meno efficiente delle macchine da lui stesso create, restano la «vergogna prometeica» e il senso di essere «antiquato». Tale riflessione presentata in Die Antiquiertheit des Menschen (1956; trad. it. L’uomo è antiquato) si amplia, successivamente, nel confronto critico con Heidegger, approdando al riconoscimento della situazione «senza speranza» dell’umanità in Über die Zerstörung des Lebens im Zeitalter der dritten industriellen Revolution (1980; trad. it. Sulla distruzione della vita nell’epoca della terza rivoluzione industriale).