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ESMANN, Gustav Frederik

di Giuseppe Gabetti - Enciclopedia Italiana (1932)
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ESMANN, Gustav Frederik

Giuseppe Gabetti

Commediografo danese, nato a Copenaghen il 17 agosto 1860, ucciso il 4 settembre 1904, da una studentessa. Con i "proverbî drammatici" I Stiftelsen (All'ospizio, 1886), Pebersvendene (Scapoli, 1886), Enkemænd (Il vedovo, 1891), e, più ancora, con le commedie di costume Fra Provinsen (Dalla provincia, 1890) e Den kære Familie (La cara famiglia, 1892), fu sulla scena il più brioso ed elegante interprete della vita borghese nella Danimarca del tempo. Sotto l'influenza di Sudermann si volse invece più tardi al dramma e alla commedia di tono popolaresco e a grande effetto (Magdalene, 1893; Den store Maskerade, La grande mascherata, 1895; Vandrefalken, Il falco migrante, 1898; Alexander den store, Alessandro il Grande, 1900): solo con Teatret (Il teatro, 1897), Det gamle Hjem (La vecchia casa, 1899) e con l'incompiuto Fader og Søn, (Padre e figlio), ritornò a quelle suggestive evocazioni d'ambiente, che erano la sua maggiore forza. Aveva incominciato come novelliere (Gammel Gald, Vecchio debito, 1885) echeggiando problemi ibseniani in toni impressionistici; poi fu giornalista, e gli schizzi di vita cittadina nel volume I Kjøbenhavn (A Copenaghen 1891) e le brevi novelle della raccolta postuma Livet er (Così è la vita) sono notevoli per leggerezza di tocco.

Opere: Samlede Værker, Copenaghen 1907.

Bibl.: C. E. Jensen, Vore Dages Digtere, Copenaghen 1898; V. Andersen, Dansk Litteraturhistorie, IV, Copenaghen 1925.

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