HOLST, Gustav
Compositore, di origine svedese, nato a Cheltenham (Gloucestershire) il 21 settembre 1874. Studiò al Collegio reale di musica di Londra con C. W. Stanford. Fece parte di orchestre e nel 1905 iniziò al Collegio femminile di St Paul la sua carriera d'insegnante. Attualmente è anche professore di composizione al Collegio reale di musica.
Come compositore ha subito dapprima l'influenza della canzone popolare inglese (A Somerset Rhapsody, op. 21; Cotswolds Symphony, op. 8); poi, più profondamente, quella del misticismo orientale, in Savitri, opera da camera rappresentata nel 1910, e in una serie di inni corali su testi tratti dal Rgveda, dal Mahābhārata e dai poemi di Kalidasa, nei quali tuttavia mai si riscontra traccia di un facile orientalismo melodico o armonico.
In genere le composizioni di H. rivelano una grande austerità di concezione e una ponderata riflessione: alieno per natura dal brillante e dal pittoresco, egli ha cercato di valersi di mezzi espressivi sempre più ridotti, e dalla complessità dei Pianeti, op. 32, è pervenuto alla chiara elaborazione del Doppio Concerto per due violini e orchestra.
Tra le altre sue opere si segnalano: la suite orchestrale Beni Mora, la notissima St Paul's Suite per archi, la Fugal Ouverture e il Fugal Concerto, op. 40, per flauto, oboe e archi, l'opera in un atto The Perfect Fool (Covent Garden 1923), l'interludio musicale At the Boar's Head da Shakespeare (rappresentato a Manchester nel 1925), l'opera da camera The Tale of the Wandering Scholar, The Hymn of Jesus, op. 37 per due cori, semicoro e orchestra, Ode to Death, op. 38. per coro e orchestra, Choral-Symphony, op. 41, numerose pagine di polifonia vocale, alcune liriche da camera e pezzi per pianoforte.