Landauer, Gustav
Scrittore, filosofo e uomo politico tedesco (Karlsruhe 1870 - Stadelheim 1919). Figlio di un commerciante di scarpe di origine ebraica, studiò germanistica e filosofia, prima di stabilirsi (1889) a Berlino, dove strinse amicizia con Mauthner. Autore di racconti, traduttore di scritti letterari, poetici e politico-filosofici (tra cui quelli di P. Kropotkin, che L. conobbe a Londra), divenne esponente di rilievo dell’anarchismo tedesco grazie agli articoli pubblicati sulla rivista Der Sozialist (dal 1893 al 1895; e dal 1898 al 1915), di cui fu redattore capo. Soprattutto a partire dal 1903 (Skepsis und Mystik: Versuche im Anschluss an Mauthners Sprachkritik) sviluppò – in contrapposizione sia alla concezione marxista della dittatura del proletariato, sia alle tendenze individualistiche dell’anarchismo – una visione mistico-filosofica della rivoluzione, basata su un’interpretazione panteistica di Eckhart, che lo portò anche a rivalutare alcuni aspetti della tradizione metafisica (il neoplatonismo) e teologica (il giudaismo, con cui si riconciliò nel 1907). Negli anni precedenti lo scoppio della Prima guerra mondiale si schierò su posizioni pacifiste; nel 1919, su invito di K. Eisner, partecipò in Baviera alla Repubblica dei consigli, dove cercò di attuare le proprie concezioni (in qualità di responsabile dell’Istruzione popolare), finendo ucciso nel corso della repressione.