MEYER, Gustav
Nato il 25 novembre 1850 a Gross-Strehlitz nell'Alta Slesia, morto nel manicomio di Feldhof presso Graz il 27 agosto 1900. Nel 1868 s'iscrisse all'università di Breslavia e si dedicò specialmente a ricerche di linguistica classica, che formarono la base di uno scritto Beiträge zur Stammbildungslehre des Griechischen und Lateinischen (in Studien zur griechischen und lateinischen Grammatik, VI [1872]).
Dopo essere stato per qualche anno professore di ginnasio a Gotha, prese la libera docenza a Praga nel 1876, e nel 1877 venne chiamato come professore di linguistica indoeuropea all'università di Graz.
Qui continuò gli studî di linguistica greca, pubblicando fra l'altro la Griechische Grammatik (Lipsia 1880; 3ª ed., 1896) e riprese gli studî già prima iniziati (Il dialetto delle cronache di Cipro, in Riv. di filol. e istr. classica, IV [1876]; pp. 255-283) sulla grecità medievale: Neugriechische Studien (Vienna, Sitz. d. k. Akad. d. Wiss., 1894-1895), che rappresentano fino a oggi il più importante contributo al dizionario etimologico neoellenico. Ma il campo in cui il M. doveva lasciare indelebili tracce era quello della linguistica albanese, alla quale si dedicò sotto l'impulso di H. Schuchardt: tra il 1883 e il 1897 pubblicò nei Sitzungsberichte dell'Accademia di Vienna sei fascicoli di Albanesische Studien; nel 1888 la sua Kurzgefasste albanesische Grammatik mit Lesestücken und Glossar (Lipsia) e uno studio sopra gli elementi latini dell'albanese (Grundriss del Groeber, 1ª ediz., Strasburgo 1888, I, p. 804 segg.). Ma il capolavoro del M., quale albanologo, è l'Etymologisches Wörterbuch der albanesischen Sprache (Strasburgo 1891), opera che, quantunque oggi in gran parte superata, è ancora fondamentale. Il M. esagerò l'influsso del latino, ma occorre riconoscere che la maggior parte delle etimologie albanesi furono fissate da lui. Agli elementi greci e romanzi nel turco dedicò Türkische Studien (Vienna 1893, Sitz. d. Akad.). Nel 1885 e nel 1893 raccolse in due volumi gli Essays und Studien zur Sprachgeschichte und Volkskunde (Berlino e Strasburgo), che contengono parecchi lavoretti agili ed eleganti, alcuni dei quali riguardanti anche il folklore italiano. Il M. visitò spesso l'Italia e specialmente le colonie albanesi; i suoi lavori sugli elementi romanzi nel neoellenico e nel turco mettono soprattutto in rilievo l'influsso dell'italiano nella penisola Balcanica.
Bibl.: A. Thumb, G. M., in Anzeiger für indogerm. Sprach-und Altertumsk., Beiblatt zu den indogerm. Forsch., XII (1901), pp. 141-152.