Thöni, Gustav
Italia • Trafoi, 28 febbraio 1951 • Specialità: sci alpino, slalom speciale, slalom gigante
Può essere considerato uno dei padri dello sci italiano; la sua carriera agonistica ha lasciato una preziosissima eredità a chiunque ami lo sci. Anche se, paradossalmente, il fatto di diffondersi molto su questo personaggio significa allontanarsi dalle sue doti essenziali (schivo, concreto, taciturno, poco adatto caratterialmente alla mondanità), la difficoltà maggiore nel tracciarne un ritratto sta proprio nel distinguere i vari aspetti di questo grande uomo e atleta: il lato tecnico-agonistico, l'epoca storica che ha segnato sportivamente parlando, alcune emozioni rimaste memorabili per gli appassionati (che potrebbero costituire una trattazione a sé) e infine il fatto che, senza volerlo, ha rilanciato lo sci in Italia anche come momento di costume, come fenomeno sociale, persino come leva economica.
Le vittorie in Coppa del mondo del fuoriclasse di Trafoi fecero scatenare il tifo e diffondere lo sci in molti strati della popolazione: uno sport riservato fino a questo momento solo ai benestanti ora diventa di massa grazie anche alla televisione, l'industria lo scopre come grande mercato e trova alleanza nella pubblicità che si avvale delle affermazioni di Thöni. Sia pure a livello ancora artigianale, i fornitori si lanciano in grandi imprese nel campo degli sci, dell'abbigliamento e degli accessori, non solo recuperando terreno ma imponendosi poi in pochi anni in campo mondiale.
Negli anni d'oro della 'valanga azzurra' Thöni ha vinto davvero tanto e non può che essere considerato un valido esempio per chi punta a una grande carriera sulle piste da sci: è stato probabilmente il più grande sciatore italiano di tutti i tempi, grazie alle 4 vittorie nella Coppa del mondo generale di sci alpino (1971, 1972, 1973 e 1975), al secondo posto conquistato nel 1974 e ai successi nel campionato del mondo e alle Olimpiadi. Thöni ha vinto 2 ori (slalom gigante e combinata) e un argento nello slalom speciale alle Olimpiadi di Sapporo nel 1972; 2 ori (slalom speciale e combinata) alle Olimpiadi di Innsbruck nel 1976 e 2 ori (slalom speciale e gigante) nei Mondiali del 1974 a St.-Moritz. In Coppa del mondo oltre ai 4 titoli generali ha conquistato 24 vittorie, 22 secondi posti e 18 terzi.
Tra tutte queste imprese se ne possono, assai discrezionalmente, ricordare due per le grandi emozioni che hanno suscitato: il 23 marzo 1975, a Ortisei, la Coppa del mondo di sci vive un epilogo inimmaginabile. La lunga corsa a punti non ha ancora eletto il suo leader. Gustav Thöni, campione già pluridecorato, Ingemar Stenmark, il giovanissimo talento, e l'austriaco Franz Klammer, imperatore della discesa libera, hanno gli stessi punti in classifica. Lo slalom parallelo della Val Gardena diventa un verdetto finale per decidere chi sia davvero il migliore del mondo. È una giornata indimenticabile che porta lo sci nelle case di tutti gli italiani e la quarta Coppa del mondo a Thöni. Ma un'altra grande impresa era già avvenuta ai Mondiali di St.-Moritz nel 1974. Primo nel gigante, si presentò alla partenza della seconda manche dello slalom speciale con sette posizioni da recuperare. Chi scende con l'ottavo tempo non ha praticamente alcuna possibilità di salire sul podio, specie in una rassegna mondiale. Ma l'atleta altoatesino riuscì nell'impresa disegnando con i suoi sci forse la più bella manche dello scorso secolo. Partì rendendosi conto che non aveva nulla da perdere, aveva già vinto la medaglia d'oro nel gigante e poteva in fondo anche ritenersi soddisfatto. La manche fu perfetta perché, come dichiarò in seguito, Thöni riuscì a non pensare a nulla e vinse anche quella medaglia.
Dietro di lui c'era la 'valanga azzurra', squadra che metteva paura a tutti. Nel 1974, l'anno della sfera di cristallo di Gros, uno dopo l'altro gli azzurri si piazzarono ai primi cinque posti di una prova di Coppa del mondo: Piero Gros, poi Gustav Thöni, Erwin Stricker, Helmut Schmalzl e Tino Pietrogiovanna. Anche la stampa francese parlò apertamente di un'autentica pietra miliare posta dagli azzurri nella storia dello sci.
Ritiratosi dall'attività agonistica, Thöni ha intrapreso la carriera di allenatore: a lui si devono tra l'altro la scoperta e i successi di Alberto Tomba. *