Ucicky, Gustav
Regista cinematografico austriaco, nato a Vienna il 6 luglio 1899 e morto ad Amburgo il 26 aprile 1961. Solido professionista e autore di efficaci melodrammi, lavorò attivamente sotto il regime nazista realizzando film bellici e di propaganda. Nel 1940 il suo Der Postmeister (Il postiglione della steppa) ottenne la Coppa Mussolini alla Mostra del cinema di Venezia.
La notizia di una presunta paternità di Gustav Klimt (la madre di U., giovane e nubile cecoslovacca, lavorava nella casa viennese del pittore), non ha tuttavia mai trovato una conferma ufficiale. Dopo il diploma e un tentativo di diventare attore, nel 1916 U. fu assunto come operatore presso la Sascha Filmfabrik (poi Sascha-Filmindustrie AG), per la quale continuò a lavorare anche al termine della guerra. Nel 1919 conobbe il regista ungherese Mihály Kertész (poi Michael Curtiz) e nel corso degli anni Venti lavorò come direttore della fotografia per molti suoi film, come anche per i primi film del regista Peter Paul Felner. Il debutto nella regia avvenne invece nel 1927, con Tingel-Tangel, storia d'amore girata in Spagna. Nello stesso anno realizzò Café elektric, noto anche come Wenn ein Weib den Weg verliert, con Marlene Dietrich e Willi Forst per la prima volta insieme sul grande schermo, per poi trasferirsi in Germania, dapprima a Monaco, poi a Berlino, dove fu messo sotto contratto dall'UFA. Risalgono al 1930 il suo primo film sonoro, Der unsterbliche Lump (L'immortale vagabondo), la commedia Hokuspokus, che ottenne un buon successo, e Das Flötenkonzert von Sanssouci (Alle soglie dell'impero), film storico sulle vicende della Prussia da cui emerge evidente la prospettiva nazionalista. Nel 1933 U. realizzò quindi Morgenrot (L'inferno dei mari), opera militarista sulla guerra sottomarina, primo di una serie di film basati sulla sceneggiatura dello scrittore Gerhard Menzel e più legati ai dettami propagandistici del regime, come anche Flüchtlinge (1933; I fuggiaschi), che narra la fuga di alcuni tedeschi dai bolscevichi, Das Mädchen Johanna (1935; Giovanna d'Arco), in cui la vicenda dell'eroina francese viene piegata alle esigenze della propaganda, e il film bellico Heimkehr (1941), presentato alla Mostra del cinema di Venezia. Nel frattempo, dopo aver sciolto, nel 1936, il contratto con l'UFA, U. aveva diretto Der zerbrochene Krug (1937; L'orma del diavolo), dall'omonima pièce di H. von Kleist, il lirico Mutterliebe (1939; L'amore più forte), ambientato a Vienna, e l'intenso melodramma Der Postmeister, storia d'amore e di inganni tratta da un racconto di A.S. Puškin e sceneggiata ancora da Menzel. Il registro sentimentale, privilegiato da U. nei film realizzati tra la fine degli anni Trenta e l'inizio degli anni Quaranta (tra i quali si può annoverare anche Ein Leben lang, 1940, Per tutta una vita) permise la sua riabilitazione già nell'immediato dopoguerra. Egli continuò infatti a lavorare regolarmente, realizzando in special modo adattamenti cinematografici di opere letterarie, come Das Mädchen von Moorhof (1958), dal racconto di S. Lagerlöf e Das Erbe von Björndal (1960), tratto dall'omonimo romanzo di T. Gulbranssen.
Ucicki Gustav, in CineGraph. Lexicon zum deutschsprachigen, hrsg. H.-M. Bock, München 1984, ad vocem.