PLANCHE, Gustave
Critico francese, nato il 16 febbraio 1808 a Parigi, dove morì il 18 settembre 1857. Avviato dal padre agli studî di farmacia, il P. preferì gli studî letterarî, dai quali soltanto tardi riuscì a trarre qualche vantaggio economico; ebbe perciò una giovinezza assai stentata e difficile, soprattutto solitaria, vivendo con la collaborazione al Journal des Débats, alla Chronique de Paris, fondata allora dal Balzac, e infine alla Revue des Deux Mondes (dal 1831), dove scrisse per tutta la vita, tranne gli anni 1840-1845, nei quali si recò in Italia, assorbito dall'interesse per l'arte classica.
Alieno dalle scuole e incapace di formarsi una propria estetica, il P. si abbandonò al suo gusto d'educazione soprattutto classicista, troppo frammentario e troppo polemico per arrivare a ricostruire veramente i valori spirituali della letteratura. Tuttavia, vissuto nel pieno romanticismo, il P. non si lasciò sedurre dalle facili innovazioni ed esercitò nella vita letteraria un'azione correttiva, anche a costo di crearsi un ambiente ostile, che a volte parve soffocarlo. Ammiratore della Sand, di B. Constant, di P. Merimée, di A. de Vigny, censore indulgente di Lamartine, fu aspro contro Scribe, a cui riconobbe talento e non arte, diffidente verso Victor Hugo, disseminando nei suoi saggi spunti assai acuti e spesso giusti. Raccolse in volume: Salon de 1832 (1832); Portraits littéraires (voll. 2, 1836), e Nouveaux portr. litt. (voll. 2, 1854); Études sur les arts (1855); Études sur l'école française (1831-1832); Peinture et sculpure (voll. 2, 1855); B. Constant, Essai sur Adolphe (1860), ecc.
Bibl.: É. Montégut, G. P., in Revue des Deux Mondes, XV (1858), pp. 612-670 (e poi in Esquisses littér., Parigi 1893); E. Seillière, G. P. et la déviation morale du romantisme après 1830, in Travaux de l'Acad. des Sciences morales et polit., CCVII (1927), pp. 161-281.