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GUSTAVO I Erikson Vasa, re di Svezia

di Sture Bolin - Enciclopedia Italiana (1933)
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GUSTAVO I Erikson Vasa, re di Svezia

Sture Bolin

Nato nel 1495 o nel 1496, discendeva da quel ramo della nobile casa svedese dei Vasa, che nella lotta fra i re danesi e il partito sostenitore dell'indipendenza della Svezia sotto i re della casa Sture, parteggiava per questi ultimi. Imparentato con la casa Sture per mezzo di sua madre, Cecilia Magnusdotter, finiti i suoi studî a Upsala si recò alla corte del reggente di Svezia, Sten Sture il Giovane. Prese parte nel 1518 alla lotta contro il re di Danimarca Cristiano II (v.), al quale fu però consegnato come ostaggio insieme con altri giovani nobili. Così condotto in Danimarca, fu tenuto prigioniero nel castello di Kalø presso Aarhus; ma nel 1519 riuscì a evadere e a recarsi prima a Lubecca, e di là a Kalmar. Ma Cristiano II in quel frattempo diveniva padrone della situazione, era riconosciuto re ereditario di Svezia e durante la festa della sua incoronazione faceva decapitare i principali aderenti del partito dell'indipendenza, fra gli altri anche il padre di G. Questi allora si recò a Dalarne, centro del partito dell'indipendenza svedese; e nel 1521 riuscì a muovere i contadini alla rivolta dando così inizio alla guerra. Altre provincie si unirono presto al movimento e anche la nobiltà e il clero; e nel 1521 G. fu eletto, a Vadstena, reggente di Svezia. Poi, quando una rivolta scoppiata in Danimarca obbligò Cristiano a fuggire in Olanda (1523), G. fu eletto re di Svezia (6 giugno 1523). Prima che fosse finito l'anno era padrone effettivo di tutta la Svezia.

Uno dei problemi principali dei quali dovette subito occuparsi G. era quello dei suoi rapporti con Lubecca, che gli aveva prestato, in uomini e denaro, largo aiuto durante la guerra, e che chiedeva ora di essere pagata e ricompensata. Già subito dopo la sua elezione a re, G. dovette concedere a Lubecca forti privilegi commerciali; e la somma del debito fu stabilita nel 1524 in poco più di 100.000 marchi di Lubecca. Ma il pagamento di tal debito costituiva una delle più gravi difficoltà che G. dovesse affrontare e quella che si faceva maggiormente sentire. Il paese impoverito dalle guerre non era in grado di fornire somme di denaro sufficienti. Il re allora, per liberarsi della cocente preoccupazione, pensò di ricorrere ai beni ond'era ricca la chiesa cattolica in Svezia, e volentieri attinse dagli insegnamenti del protestantesimo, predicato a Stoccolma da giovani ecclesiastici, soprattutto da Olaus Petri, gli argomenti contro la ricchezza secolare del clero e per una confisca dei beni ecclesiastici. Riuscì a far approvare dagli stati alla dieta di Västeras (1527) la confisca dei beni della chiesa: confisca che fu attuata gradatamente e raggiunse nel 1540 il punto culminante (v. svezia: Storia). Nello stesso tempo la chiesa svedese fu così trasformata nel culto, nella costituzione e nella dottrina, da avvicinarsi molto al tipo della chiesa luterana. Questi prelevamenti di denaro e le innovazioni nei riguardi della chiesa sollevarono grande malcontento in Svezia. Gli aderenti della casa Sture e gli agenti del re Cristiano II di Danimarca incitavano il popolo e Gustavo dovette affrontare molte rivolte, alcune delle quali pericolosissime. L'ultima che aveva a capo un certo Nicolaus Dacke, ed era diretta soprattutto contro la politica ecclesiastica di G., fu tra le più pericolose; ma G. riuscì a soffocarla nel 1543 e da quel momento per tutta la durata del suo regno la calma regnò in Svezia. Nel 1544 la dieta accettò il patto di successione, redatto secondo il modello francese, che rese ereditaria la corona svedese nella famiglia del re, e stabilì la primogenitura fra gli agnati.

Anche la questione di Lubecca fu risolta da G. Una gran parte del debito era già stata pagata, quando una rivoluzione scoppiata nel 1533 a Lubecca aprì nuove possibilità. G. si unì con la Danimarca contro la città anseatica e ottenne così che nei trattati di pace venissero annullati i debiti e i privilegi commerciali concessi a Lubecca. Eccettuati alcuni scontri sulla frontiera russa nel 1550-60, dopo il 1536 G. non condusse più alcuna guerra.

G. trasformò profondamente l'organizzazione dello stato svedese, sia rafforzando anzi creando addirittura un governo centrale e subordinandovi le amministrazioni locali, sia riorganizzando l'amministrazione finanziaria e risollevando la vita economica del paese (v. svezia: Storia).

G. morì il 29 settembre 1560. La sua personalità non è senza una qualche ombra. Era diffidente e avaro, nella tarda età era troppo prudente; né aveva interesse per l'alta cultura. Ma egli fu il creatore dello stato moderno svedese. Pochi altri sovrani hanno fatto tanto per il loro paese, ed egli merita pienamente i titoli di padre della patria e di fondatore dello stato, coi quali fu onorato dalla storiografia svedese.

Bibl.: H. Forsell, Sveriges inre historia från Gustav den förste, I, Stoccolma 1869; J. Weidling, Schwedische Geschichte im Zeitalter der Reformation, Gotha 1882; A. Alberg, Gustavus Vasa and his Times, Londra 1882; P. B. Watson, The Swedish revolution under Gustavus Vasa, Londra 1889; R. N. Bain, Scandinavia, capp. III e V, Cambridge 1905; E. Hildebrand, Sveriges historia till våra dagar, IV, Stoccolma 1920; G. Carlsson, Gustav Erikson i Rydboholm, in Svensk tidskrift, 1921; G. Jacobson, Gustav Vasa, Stoccolma 1923; S. Tunberg, Gustav Vasas konungaval, Stoccolma 1923; G. Landberg, De nordiska rikena under Brömsebroförbundet, Upsala 1925.

Vedi anche
di Norvegia e di Svezia Cristiano II re di Danimarca Figlio (Nyborg 1481 - Kalundborg 1559) del re Giovanni di Danimarca, cui succedette nel 1513, dopo essere stato viceré di Norvegia dal 1502 al 1512. Fu notevole per la sua attività riformatrice, a favore delle città, della borghesia e del commercio nazionale, per il quale combatté contro le città anseatiche. ... Västerås Città della Svezia (133.728 ab. nel 2008), sulle coste NO del Lago Mälaren, capoluogo della contea di Västmanland. Situata in un’area pianeggiante contraddistinta dalla presenza di numerosi laghi, è un importante centro industriale (industrie elettrotecniche, siderurgiche ed elettroniche) e attivo porto. ... Kalmar Città della Svezia meridionale, sul Baltico, capoluogo della contea omonima. ● Fu centro di colonizzazione tedesca nel Medioevo e membro della Lega anseatica (13°-16° sec.). Vi si tennero diete del regno, tra cui quella del 1397 che sancì l’unione delle corone di Danimarca, Norvegia e Svezia (unione ... Stoccolma (sved. Stockholm) Città capitale della Svezia (1.582.968 ab. nel 2018) e capoluogo della contea omonima (6.488 km2 con 1.889.945 ab. nel 2005). Sorge sulle rive del fiume Morr e all’estremità orientale del Lago Mälaren, nel punto in cui questo unisce le sue acque con il Saltsjön, uno dei bracci del ...
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  • Gustavo I Eriksson Vasa
    Dizionario di Storia (2010)
    Re di Svezia (Lindholm 1496-Stoccolma 1560). Discendente per parte di madre dagli Sture, prese parte alla guerra contro la Danimarca (1518) e fu tenuto come ostaggio da Cristiano II, ma fuggì l’anno successivo. Dopo la morte del padre, fatto uccidere da Cristiano insieme con altri capi del partito indipendentista, ...
  • Gustavo I Eriksson Vasa re di Svezia
    Enciclopedia on line
    Discendente (Lindholm 1496 - Stoccolma 1560) per parte di madre dagli Sture, prese parte alla guerra contro la Danimarca (1518) e fu tenuto come ostaggio da Cristiano II, ma fuggì l'anno successivo. Dopo la morte del padre, fatto uccidere da Cristiano insieme con altri capi del partito indipendentista, ...
Vocabolario
vasa vasorum
vasa vasorum locuz. lat. scient. (propr. «vasi dei vasi»), usata in ital. come s. m. – In anatomia, l’insieme dei piccoli vasi che decorrono nello spessore della parete di un grosso vaso arterioso o venoso, di cui assicurano l’irrorazione...
re²
re2 re2 〈ré〉 (ant. rège) s. m. [lat. rex, dal tema di regĕre «governare»]. – 1. a. Il capo riconosciuto e legittimo di uno stato monarchico (v. monarchia): re assoluto, costituzionale, ereditario, elettivo; ant. re di corona, re di grande...
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