Vedi Guyana dell'anno: 2012 - 2013 - 2014 - 2015 - 2016
La Guyana è uno stato della regione settentrionale del continente sudamericano che gode tradizionalmente di saldi legami con gli stati del Golfo del Messico. Georgetown è infatti membro della Comunità Caraibica (Caricom) e ospita la sede del suo Segretariato. La Guyana ha una struttura istituzionale semipresidenziale e un parlamento unicamerale eletto con mandato quinquennale. Il sistema politico interno si articola formalmente in senso bipartitico. In realtà però la Guyana è spaccata lungo una profonda linea etnica: il 44% della popolazione discende dall’immigrazione indiana, mentre il 30% ha retaggio africano. I partiti rispecchiano perfettamente la bipartizione etnica, con il People’s National Congress (Pnc) a farsi carico della rappresentanza degli abitanti di origine africana e il People’s Progressive Party (Ppp) espressione della popolazione di origine indiana. Considerando la distribuzione demografica delle etnie ben si comprende, dunque, come il Ppp abbia potuto esprimere presidente e primo ministro della nazione sin dal 1992. Il predominio del Ppp è stato causa di gravi crisi politico-sociali, concentratesi durante i periodi pre- e postelettorali. Ancora oggi, le relazioni tra Ppp e Pnc restano caratterizzate da un’estrema diffidenza.
Le criticità interne non sono circoscritte solo alla polarizzazione dello spettro politico. La Guyana è infatti un paese molto povero, che presenta il pil pro capite più basso tra tutti i membri del Caricom, fatta eccezione per Haiti. La struttura economica del paese ruota ancora attorno alla produzione agricola (zucchero) e all’industria mineraria (oro e bauxite).
Rilevanti sono inoltre le problematiche di sicurezza interna del paese, con conseguenze sul piano sociale. La Guyana è, anzitutto uno degli hub regionali utilizzati dai narcotrafficanti sudamericani per disporre di uno sbocco sull’Atlantico e, per questo, la violenza connessa al traffico di droga si è andata assommando a quella delle organizzazioni criminali locali e agli omicidi di carattere politico. Sul piano delle relazioni internazionali la posizione del paese è relativamente stabile, dopo essere stata caratterizzata da difficili rapporti con gli altri attori regionali. Permangono, tuttavia, alcune questioni irrisolte. In particolare, il Venezuela reclama la propria sovranità su quasi due terzi del territorio della Guyana, e solo le buone relazioni tra Hugo Chávez e l’attuale presidente Bharrat Jagdeo hanno ricondotto i due paesi al tavolo delle trattative. Anche il Suriname, ad est, ha avanzato in passato pretese territoriali sul territorio della Guyana, mentre i due paesi hanno di recente chiuso una contesa di confine sulle acque territoriali. Nel 2007 la Corte permanente di arbitrato dell’Aja ha infatti definito i confini marittimi in senso favorevole alle richieste di Georgetown. Da allora sono riprese le esplorazioni petrolifere e, stando alle stime del 2010 dello Us Geological Survey, nel bacino della Guyana vi sarebbero alte probabilità di scoprire petrolio. È proprio attorno a questa prospettiva che si concentrano le speranze del paese: un paese che sogna di liberarsi dalla pressoché totale dipendenza energetica dall’estero e di trasformarsi in esportatore netto.