GYÖR (lat. Arrabona; ted. Raab; A. T., 59-60)
Importante città dell'Ungheria, dodicesima per numero d'abitanti, posta nel Piccolo Alföld, 119 m. s. m., alla confluenza della Rábca nella Rába e presso la confluenza di questa nel ramo di Moson del Danubio, si unisce al ramo principale, che segna ora il confine con la Cecoslovacchia, 10 km. NE.; ivi è il piccolo porto fluviale di Gönyö. Per l'antica Arrabona, v. questo nome. Il nome di Györ (latino medievale Jaurinum, ital. Giavarino) è da ricollegarsi con quello dell'anello (gyűrű) di trincee di cui la munirono gli Avari. La parte più antica della città è sulla riva destra della Rába; ivi sono il palazzo vescovile (costruito sull'antica cittadella) e la cattedrale (con la cappella di S. Ladislao e un ricco tesoro).
Györ, che ha avuto notevole importanza militare nei secoli passati, ha ora soprattutto importanza commerciale (stazione di ponte della linea Budapest-Vienna e mercato del Piccolo Alföld) e industriale (fabbriche di locomotive, spirito, tessuti). Essa costituisce un municipio autonomo (superficie 54 kmq.) e conta ora 50.977 abitanti (44.300 nel 1910). A una ventina di km. verso S. è l'abbazia di Pannonhalma, fondata dai Benedettini nel 966.