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DOZSA, György

di Elemér MALYUSZ - Enciclopedia Italiana (1932)
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DOZSA, György

Elemér MALYUSZ

Condottiero della ribellione dei contadini ungheresi nel 1514. Nato in Transilvania da una famiglia di Székely poco agiata, il D. si diede alla carriera delle armi, combatté contro i Turchi e raggiunse il grado di capitano di cavalleria. Le sue gesta eroiche attirarono l'attenzione del cardinale Tommaso Bakócz, arcivescovo di Strigonia, il quale, ritornato da Roma munito dell'autorizzazione del papa Leone X a bandire una crociata contro i Turchi, pensò di offrire il comando supremo al già famoso capitano, poiché i grandi signori del regno sdegnavano di mettersi alla testa di un'accozzaglia di contadini. In seguito alle zelanti premure del basso clero, si radunò una moltitudine di crociati, reclutati per lo più fra i servi della gleba e in parte anche nella bassa nobiltà. I nobili si opposero violentemente a questo esodo dalle campagne, e allora la crociata si trasformò in una guerra sociale contro di loro. I contadini devastarono la pianura ungherese, assediando i castelli dei signori prepotenti, in primo luogo quelli del marchese Giorgio di Brandeburgo i cui uffiziali si erano dimostrati più crudeli e inumani; incendiando qua e là case signorilì e massacrando i signori che si opponevano. Indi il D. si diresse contro la città di Temesvár, dove il conte Stefano Báthory stava organizzando un esercito di nobili, e la cinse d' assetlio. Ma il voivoda della Transilvania, Giovanni Zápolya, accorso con le sue truppe, sbaragliò i crociati rivoltosi (15 luglio 1514) e prese poi atroci vendette. Il D., fatto prigioniero, fu giustiziato con orribili torture.

Bibl.: Márki, Dozsa György, 2ª ed., Budapest 1913.

Vedi anche
voivoda Titolo attribuito dal Medioevo nell’Europa centro-orientale (dalla Polonia ai Balcani) ai capi o governatori (elettivi o nominati o riconosciuti dal sovrano) di determinati territori, con estesi poteri civili e militari. L’appellativo fu conservato durante il dominio turco dei Balcani in Valacchia e ... Magiari Raggruppamento etnico ugro-finnico che, muovendo dalla sua sede originaria asiatica, attraverso varie vicende occupò la pianura del medio Danubio (9°-10° sec.). Transilvania (romeno Transilvania o Ardeal; ted. Siebenbürgen; ungh. Erdély) Regione naturale e storica della Romania, ampia poco meno di 60.000 km2 e costituita essenzialmente dal bacino di T., zona di colline argillose e marnoso-arenacee la cui altezza media si aggira sui 400 m s.l.m., chiusa a N, a E e a S dal ... cardinale Titolo di alta dignità ecclesiastica. Storicamente, i c. sono i più importanti e stretti collaboratori del pontefice. La nomina dei c. spetta esclusivamente al pontefice e la sua scelta deve cadere su uomini che siano già stati nominati sacerdoti e che eccellano per dottrina, moralità, pietà e prudenza ...
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    Capitano ungherese (n. in Transilvania 1470 circa - m. Timişoara 1514); le sue imprese contro i Turchi gli diedero tanta popolarità che il card. Tommaso Bakócz lo mise a capo di una crociata di servi della gleba e di bassa nobiltà contro i Turchi. Poiché i nobili contrastarono con violenza questo esodo ...
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