VAJDA, György
Orientalista, nato a Budapest il 18 novembre 1908, morto a Parigi il 7 ottobre 1981. Dal 1922 al 1927 frequentò il seminario rabbinico di Budapest sotto la guida di L. Blau e B. Heller. Nel 1928 si trasferì a Parigi per proseguire gli studi al Seminario israelitico, nel 1931 si laureò in lettere alla Sorbona e nel 1932 conseguì il diploma dell'Ecole pratique des hautes études. Nel 1936 venne chiamato al Seminario israelitico a ricoprire l'insegnamento di Bibbia e teologia giudaica, che tenne ininterrottamente, tranne che per il periodo bellico, fino al 1960. Responsabile della sezione orientale dell'Institut de recherche et d'histoire des textes dal 1940, e direttore della Revue des études juives dal 1950, nel 1954 venne nominato directeur d'études della v sezione dell'École pratique des hautes études; nel 1970 l'università di Parigi iii gli affidò la nuova cattedra di Letteratura giudaica post-biblica.
L'attività storiografica di V. ha fortemente contribuito al chiarimento dei problemi di esegesi biblica all'interno della tradizione giudaica. Accanto all'attenzione per l'interpretazione filosofica della Bibbia e del Talmud, caratteristica di quella tradizione, V. ha approfondito questioni e aspetti meno noti della speculazione teologica giudaica medievale (Maimonide, Ezra di Gerona, Isaac Albalag), mettendone in evidenza in particolare i rapporti con il pensiero filosofico-scientifico arabo. Parallelamente, con attento lavoro filologico, ha studiato la trasmissione e la circolazione di opere fondamentali della filosofia araba (Yūsuf al-Basīr, al-Ghazālī, Bahya Ibn Paqūda), da un lato pubblicando edizioni di testi musulmani, dall'altro esaminando, attraverso la catalogazione di manoscritti, la loro produzione e fortuna. Alla conoscenza dell'ebraismo ha contribuito anche con i suoi studi dedicati all'esoterismo ebraico, alla cabala e alla sua diffusione in area franco-germanica.
Opere principali: Introduction à la pensée juive du Moyen Age (1947); La théologie ascétique de Bahya Ibn Paqūda (1947; trad. sp., 1950); Judah ben Nissim ibn Malka, philosophe juif marocain (1954); Index général des manuscrits arabes musulmans de la Bibliothèque Nationale de Paris (1953); Les certificats de lecture et de transmission dans les manuscrits arabes de la Bibliothèque Nationale de Paris (1956); L'amour de Dieu dans la théologie juive du Moyen Age (1957); Isaac Albalag, averroïste juif, traducteur et annotateur d'al-Ghazālī (1960); Recherches sur la philosophie et la kabbale dans la pensée juive du Moyen Age (1962); Le commentaire d'Ezra de Géronne sur le Cantique des cantiques (1969); Deux commentaires karaïtes sur l'Ecclésiaste (1971); Catalogue des manuscrits arabes (1972). Ampie raccolte dei suoi numerosi articoli sono state pubblicate nei volumi: Mélanges G. Vajda, a cura di G.E. Weil (1982), e La transmission du savoir en Islam (VIIe−XVIIIe siècles), a cura di N. Cottart (1983).