ILLYÉS, Gyula
Poeta e narratore ungherese, nato a Rácegrespuszta il 2 novembre 1902. Dopo la caduta della Repubblica dei consigli del 1919 riparò all'estero e studiò alla Sorbona. Tornato in Ungheria, dal 1928 pubblicò le sue poesie nella rivista Nyugat ("Occidente") diretta da M. Babits. Dal 1941 sarà Illyés il redattore della rivista. Ebbe il premio Kossuth nel 1948 e nel 1953.
Ottimo conoscitore della vita di campagna, pubblicò nel 1936 Puszták népe ("Gente della puszta"); dopo la seconda guerra mondiale si volge verso la storia nazionale in due importanti drammi - Fáklyaláng ("Fiamma di fiaccola") e Ozorai példa ("L'esempio di Ozora") - e si allaccia sempre più fortemente al patrimonio culturale della nazione ("Ode a Bartók") nella ricerca della vera funzione dell'artista impegnato. Sempre sensibile al destino della lingua materna, il suo linguaggio poetico spicca per la precisione dell'espressione, ma anche la prosa dell'Ebéd a kastélyban ("Pranzo nel castello", 1962) e di altri suoi racconti lo pone tra i migliori della letteratura ungherese.
Altre opere di I.: Három dráma ("Tre drammi" - Il volume contiene, oltre i due lavori sopra ricordati, anche il György Dózsa, 1957); Új versek ("Poesie nuove", 1961); Nem volt elég... ("Non bastò...", 1962); Másokért egyedül ("Per altri, da solo", 1962); Nyitott kapu ("Porta aperta", Antologia di traduzioni, 1963); Ingyen lakoma ("Convito gratuito", 1964), Dőlt vitorla ("Vela piegata", 1965); Az éden elvesztése ("La perdita dell'Eden", 1967); Fekete-fehér ("Bianco-nero", 1968); Kháron ladikján ("Sulla barca di Caronte", 1969); Drámák 1-2 ("Drammi 1-2", 1969); Abbahagyott versek ("Versi interrotti", 1971); Hajszálgyökerek ("Barboline", 1971); Bál a pusztán. Bölcsek a fán ("Ballo sulla puszta. Savi sull'albero", 1972); Iránytűvel ("Con bussola", 1975); Anyanyelvünk ("La nostra linguamadre", 1975); Dániel az övéi közt ("Daniele tra i suoi", 1976).
Traduzioni in italiano: Petőfi, Milano 1960; Due mani, Poema, ivi 1966; Poesie, Firenze 1967.
Bibl.: L. Németh, Illyés.: Nehéz föld ("Terra pesante"), in Nyugat, 1929; M. Babits, Három öreg ("Tre vecchi"), ibid., 1932; P. Nagy, Illyés Gyula ötven éve ("I cinquanta anni di Gyula Illyés"), nel volume Mérlegen ("Sulla bilancia"), Budapest 1955; I. Hermann, Történelmünk elmulasztott lehetőségej ("Le possibilità mancate della nostra storia"), in Csillag, 1956; M. Czine, Kézfogások ("Strette di mano"), in Új Hang, 1956; M. Beládi, Illyes Gy. és a szürrealizmus ("Gy. I. e il surrealismo"), in Irodalomtudományi Közlemények, 1961; E. Bruk, Gyula Illyés, il più europeo dei poeti magiari, in Europa Letteraria, n. 25; B. Menato, Gyula Illyés, in Ungheria d'Oggi, nov.-dic. 1967; G. Marchetti, Poesie di Gyula Illyés, in Gazzetta di Parma, 4 genn. 1968; D. Tóth, Újra az "átigazitott", Bánk bánról (Ancora sul Bano Bánk "rifatto"), in Népszabadság, 9 maggio 1976; K. Alexa, Itt élned kell. Illyés Gyula Új könyvéről ("Qui devi vivere. Sul nuovo libro di Gyula Illyés"), ibid., 12 giugno 1976.