H5N1
– Virus con RNA a singolo filamento appartenente al genere Ortomyxovirus di tipo A, responsabile dell’influenza aviaria. I virus H5N1, di forma variabile e del diametro di 100÷120 nm, sono rivestiti da un involucro lipidico provvisto di spicole costituite da proteine di superficie – l’emagglutinina (H) e la neuraminidasi (N) – indispensabili per infettare le cellule dell’ospite e responsabili dell’elevata variabilità virale. I vari sottotipi sono stati classificati in due gruppi, per la capacità di dar luogo a sindromi più o meno gravi: virus HPAI (High pathogenic avian influenza, influenza aviaria altamente patogenica) e virus LPAI (Low pathogenic avian influenza, influenza aviaria a bassa patogenicità).
Epidemiologia. – Nel dicembre 1997 un nuovo sottotipo del virus H5N1 aviario è risultato patogeno anche per l’uomo, con 18 casi di infezione rilevati a Hong Kong, sei dei quali mortali. Secondo dati dell’Organizzazione mondiale della sanità, a livello mondiale, tra il 2003 e metà marzo 2012, sono state infettate circa 596 persone, con una mortalità di circa il 59%, soprattutto nel Sud Est asiatico, in Africa, in Cina e in Medio Oriente. L’infezione ha interessato soggetti in stretto rapporto con il pollame vivo e in condizioni di scarsissima igiene. Il virus è resistente a basse temperature, rimane vitale nelle feci (7 giorni, oltre 30 giorni a 0 °C), nei tessuti, in acqua (sino a 1 mese a 4 °C). Viene distrutto a 60 °C in 30 minuti, per bollitura in 2 minuti, dalla luce solare diretta in 1÷2 giorni ed è inattivato immediatamente dai raggi UV e dai comuni disinfettanti. L’oseltamivir è per ora l’unico farmaco che risulta essere efficace contro questo virus.