HAIDERABAD (A. T., 93-94)
Era il più popoloso ed uno dei più ampî (213.180 kmq.) degli stati vassalli compresi nell'Impero indiano (detto anche stato del Niẓām), che risale, come formazione, al 1720. Posto al centro del Deccan, ma senza sbocco al mare, ha una economia imperniata sull'agricoltura (cotone e grano al Nord; riso al Sud), con tendenza alla modernizzazione. La sua popolazione che era di 14.346.148 ab. (dens. 67) nel 1931, risultò notevolmente aumentata nel 1941, quando censiva 16.338.534 ab. (dens. 77). Della sua capitale Haiderabad, è detto nel vol. XVIII, p. 312. Nel 1947 furono creati, accanto al potere sovrano, un organo esecutivo (di 12 ministri, un primo ministro, un vice primo ministro) ed uno legislativo di 22 membri, di cui 8 elettivi.
Di popolazione in maggioranza (per gli 8/10) indù, è retto da una dinastia musulmana; il suo sovrano, il Niẓām Mīr ‛Osmān ‛Alī Khān, ha spiegato e promosso una notevole attività per la diffusione dell'alta cultura musulmana, con l'insegnamento superiore (università Osmaniyya di Haiderabad), e con pubblicazioni scientifiche. In occasione della divisione dell'India britannica in India e Pakistan (estate 1947), quando i sovrani degli stati autonomi furono invitati ad associarsi per i problemi della politica estera e della difesa all'uno o all'altro dei due nuovi dominions, il Niẓām di Haiderabad ha per qualche tempo differito tale decisione. Questo atteggiamento, spiegabile col contrasto di razza e religione tra la dinastia e la maggioranza della popolazione, non poteva a lungo mantenersi in uno stato geograficamente tutto circondato da territorio del dominion d'India; infatti nel settembre 1948, H. fu invaso dalle truppe del dominion dell'India e costretto ad associarsi a questo.