HAÏPHONG (A. T., 95-96)
Città del Tonchino, di cui è il porto e il centro economico più importante. Sorge a 25 km. dal mare sulla riva destra del Cua Cam, vasto estuario risalito dalla marea, presso l'orlo settentrionale del gran delta tonchinese, in un luogo dove fino al 1886 non esistevano che paludi malariche. In pochi decennî si è sviluppata una città, che nel 1926 contava circa 100.000 abitanti, dediti soprattutto al commercio e alle industrie. L'accesso al porto di Haïphong non è facile, perché il Cua Cam è ostruito da una barra formatasi con le alluvioni immesse nel Cua Cam stesso dal Fiume Rosso, durante le sue piene. Un canale, peraltro, collega il Cua Cam con l'estuario, meno insabbiato, del Cua Nam-trieu, cosicché possono raggiungere Haïphong anche navi che hanno m. 8,60 di pescaggio. Il porto ha 800 m. di banchine ed è attrezzato modernamente; il tonnellaggio complessivo delle navi che vi fanno scalo si aggira sui 3 milioni e mezzo di tonn. (comprese le navi di cabotaggio e i battelli che fanno servizio sulle acque interne). Incessanti lavori di dragaggio sono necessarî per mantenerlo in efficienza. Haïphong importa prodotti manifatturati europei e materiali per lavori pubblici, ed esporta soprattutto riso, granturco e minerali, provenienti in parte (stagno) dal Yün-nan. Un bacino carbonifero, da cui si estrae antracite secondaria, affiora presso la città, dove si sono sviluppate anche notevoli industrie (filature di cotone, fabbriche di cemento, di olî e saponi, cantieri navali, ecc.). Haïphong è collegata da ferrovia con Hanoï, capitale del Tonchino.