HĀMĪM al-MUFTARĪ
Ī Berbero del Rīf (Marocco settentrionale), che verso il 313 dell'ègira (925-926 d. C.), si fece iniziatore presso la tribù dei Ghomārah d'una specie di riforma dell'Islām, con varie modificazioni delle pratiche del culto prescritte dalla legge canonica musulmana. Compose un Corano in berbero, di cui gli storici arabi hanno conservato qualche frase tradotta in arabo. Morì combattendo contro i Berberi Masmūdah. Fu soprannominato in arabo al-muftarī (il falsario).
Bibl.: al-Bakrī, Description de l'Afrique septentrionale, trad. De Slane, 2a ed., Algeri-Parigi 1913, pp. 197-199; Ibn Khaldūn, Histoire des Berbères, trad. De Slane, Algeri 1852-1856, II, pp. 143-144; H. Fournel, Les Berbers, Parigi 1875-1881, II, p. 156; R. Basset, Recherches sur la religion des Berbères, Parigi 1910, pp. 47-48; id., Ḥā-Mīm, in Encyclopédie de l'Islām, II, pp. 226-267.