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HAMRIN

di Antonio Invernizzi - Enciclopedia Italiana - V Appendice (1992)
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ḤAMRĪN

Antonio Invernizzi

Nel 1977-81 si è svolto con successo in 'Irāq un programma di salvataggio archeologico nell'invaso della costruenda diga sul fiume Diyālā, dove questo attraversa il Jebel Ḥamrīn, ultimo contrafforte dello Zagros, per scendere in pianura e buttarsi poi nel Tigri. I risultati, di grande interesse per capillarità e qualità delle informazioni ottenute, si devono all'attività di numerose missioni irachene e straniere. La regione è periferica rispetto alla pianura mesopotamica, ma è fra quelle che svolsero un ruolo fondamentale nella ''rivoluzione agricola'', e gli scavi di siti preistorici quali tell Rihan, tell Hassan, tell Songor, tell Abada, tell Madhhur, hanno portato a precisazioni decisive sulla relazione tra le culture preistoriche mesopotamiche. Se la cultura samarra è scarsamente rappresentata, quella halaf ha fornito, oltre a quelle tipiche, ceramiche di transizione alla produzione obeid, mentre il repertorio architettonico di quest'ultima cultura si trova ampliato in maniera significativa.

Con l'età protourbana la regione assume quella posizione periferica alla pianura che resterà costante, ma riceverà sempre importanza dalle grandi vie di comunicazione che l'attraversano, quella pedemontana tra il Nord e la piana della Susiana, e quella, fondamentale da età partica, tra pianura mesopotamica e altopiano iranico. L'area non ha caratteri favorevoli alla formazione di grossi nuclei urbani, ma il periodo di Uruk vi è tuttavia rappresentato. Nel periodo protodinastico essa elabora una sua cultura che, nei poderosi edifici circolari di tell Gubba e tell Razuk, appare in rapporto con una situazione socioculturale distinta da quella di Sumer. A partire da età accadica è raggiunta una notevole prosperità agricola, mentre la cultura materiale, pur riflettendo più da vicino i caratteri generali che si osservano in Mesopotamia, documenta particolari rapporti con l'Elam, soprattutto nel periodo paleobabilonese che rappresenta l'acme dello sviluppo della regione, entrata nell'orbita dello stato di Eshnunna. Gli insediamenti crescono in numero e dimensioni (tell Yelkhi, tell Suleima, tell Sib, tell Halawa, vi si costruiscono piccoli templi e palazzi o edifici amministrativi che fungono da centri di raccolta dei prodotti della fitta rete di piccoli villaggi e fattorie sorti nei singoli distretti.

Con la fine dell'età cassita la regione vive un lungo periodo di decadenza. La ripresa avviene in età neoassira sulla scia della sua importanza militare e tell Haddad col suo tempio mostra che si sono ancora raggiunti livelli degni del passato. Le testimonianze dell'età partica (tell Baradan, tell Rsheida) indicano che l'importanza dell'area è ora strettamente legata alla via che porta all'Iran, ma il passaggio non sembra recare sostanziale ricchezza. Solo alla fine dell'età sasanide s'inizia una nuova fioritura agricola, prolungatasi fino alla prima età islamica, che è resa possibile dalla creazione di una grande rete di canali. Con la crisi dell'impero abbaside la regione di H. subisce la sorte comune alla campagna babilonese, e inizia quel regresso che dura fino al momento in cui con la diga si è inteso crearvi nuove condizioni per un benessere derivante dallo sfruttamento agricolo del terreno.

Bibl.: International Symposium for Babylon, Assur and Himrin, in Sumer, 35(1979), pp. 415 ss.; A. Invernizzi, Excavations in the Yelkhi Area, in Mesopotamia, 15 (1980), pp. 19 ss.; C. Forest-Foucault, Rapport sur les fouilles de Kheit Qasim III, in Paléorient, 6 (1980), pp. 221 ss.; Uch Tepe. I, a cura di McG. Gibson, ChicagoCopenaghen 1981; H. Fujii, Preliminary report of excavations at Gubba and Songor, in al-Rafidan, 2 (1981); Sabah Abboud Jasim, Excavations at Tell Abada. A preliminary report, in Iraq, 45 (1983), pp. 165 ss.; M. Roaf e altri, Tell Madhur. A summary report on the excavations, in Sumer, 40 (1984), pp. 108 ss.; Préhistoire de la Mésopotamie. La Mésopotamie préhistorique et l'exploration récente du djebel Hamrin, Parigi 1984; A. Invernizzi, Attività della Missione Archeologica Italiana in Iraq, 1976-1979. L'area di Tell Yelkhi, in Quaderni de La ricerca scientifica, 112 (1985), pp. 221 ss.; Id. e altri, Il territorio di Yelkhi, in La terra tra i due fiumi, catalogo della mostra, Torino 1985, pp. 23 ss.; Researches on Himrin in the Two International Symposiums, 2nd and 3rd, held in 1979 and 1981, in Sumer, 41 (1985); R.M. Boehmer, H.W. Dämmer, Tell Imlihiye, Tell Zubeidi, Tell Abbas, Magonza 1985; Tell Rubeidheh. An Uruk village in the Jebel Hamrin, a cura di R.G. Killick, Warminster 1988.

Vedi anche
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