Han Feizi Filosofo cinese (280 ca
233 ca. a.C.). Discendente da un nobile casato dello Stato di Han, fu discepolo, come Li Si (forse 280-208 a.C.), di Xun Qing (335 ca. - 238 ca. a.C.) e una delle figure più rappresentative della scuola della Legge (Fajia). L’Universo, il tempo e lo spazio sono, secondo H.F., continuamente governati dalla legge naturale (dao), mentre ogni cosa esiste grazie al de, una sorta di causa efficiente, e viene percepita come singola e specifica in quanto individuata da qualità e caratteri propri. H.F. tenne in grande considerazione soprattutto gli effetti pratici e tangibili di ogni azione, misconoscendo ciò che di spirituale o impercettibile si manifesta nell’esperienza religiosa e filosofica. Così sostenne che ogni relazione umana, ossia tra sovrano e ministro, marito e moglie, padre e figlio, è basata solo sull’interesse, essendo la natura umana istintivamente propensa all’affermazione del proprio utile. La legge (fa) è pertanto il vero e unico fondamento del buon governo e dello Stato, sicché tutti, cioè il sovrano, i ministri e i sudditi, devono agire conformemente al suo dettato. Gran parte dell’opera intitolata Han Feizi («Libro del maestro Han Fei») viene attribuita a H.F. ed è considerata, nonostante le molteplici edizioni, la fonte fedele della sua dottrina.