ḤANĪF
. Vocabolo di incerta origine (forse dal siriaco ḥanpa, in origine "pagano") ricorrente più volte nel Corano a designare coloro che, in epoca anteriore a Maometto, avrebbero seguito il vero e puro monoteismo, ugualmente lontani dal giudaismo e dal cristianesimo; primo e più insigne di questi devoti monoteisti, Abramo (Cor., II, 129; III, 60), che Maometto considerò quale precursore ideale della sua religione. I commenti al Corano, e le storie generali arabo-musulmane, hanno molto ricamato su questi hạnīf arabi preislamici, con particolari biografici e aneddotici che la critica moderna ha per buona parte sfrondato. In conseguenza dell'asserito rapporto ideale fra la "religione" di Abramo e quella di Maometto, che se ne considera rinnovatrice e restauratrice, il vocabolo nell'uso postcoranico è anche talvolta sinonimo di muslim "musulmano", e il verbo relativo taḥannafa (lett. "diventare ḥanīf") vale anche come "abbracciare l'Islām".