Krebs, Hans Adolf
Biochimico tedesco (Hildesheim 1900 - Oxford 1981). Svolse la sua attività dapprima in patria, nel Kaiser-Wilhelm-Institut für Biologie di Berlino-Dahlem e poi, emigrato in seguito alle discriminazioni razziali, in Inghilterra, inizialmente a Cambridge e infine a Sheffield, dove ottenne la cattedra di biochimica. Nel 1953 gli fu conferito (con F. A. Lipmann) il premio Nobel per la medicina o la fisiologia per la scoperta del ciclo dell’acido citrico, o ciclo di K., o ciclo degli acidi tricarbossilici. Ha compiuto studi sulla deamminazione degli amminoacidi, sull’origine dell’urea e della glutammina.
Ciclo di Krebs
Complesso ciclico delle trasformazioni biochi-miche cui vanno incontro i prodotti di degradazione provenienti dal metabolismo dei glucidi, degli acidi grassi, di alcuni amminoacidi e da altre reazioni metaboliche, che entrano nel ciclo come acetilco-enzima A (acetilCoA). Il ciclo avviene nella matrice dei mitocondri, in quasi tutti i tessuti e organismi, ed è essenzialmente unidirezionale. L’acetilCoA viene ossidato liberando il CoA e CO2; il gruppo acetile (a 2 atomi di carbonio) reagisce per con-densazione con l’acido ossalacetico (a 4 atomi di carbonio, ultimo composto prodotto nel ciclo) per formare l’acido citrico (a 6 atomi di carbonio), primo composto intermedio che entra nel ciclo; attraverso successive reazioni di isomerizzazione, decarbos-silazione ossidativa, ossidazione e idratazione, si forma di nuovo acido ossalacetico, che riprende il ciclo. Al processo partecipano numerosi enzimi, cofattori e trasportatori di elettroni; viene prodotta solo una piccola quantità di energia (una molecola di GTP, convertita in ATP), ma molte molecole di coenzimi ridotti (NADH, FADH) che verranno poi ossidati nella catena respiratoria (➔ fosforilazione) producendo numerose molecole di ATP. Il ciclo di K. rappresenta quindi la principale via metabolica capace di fornire i composti riducenti indispensabili per la sintesi di ATP.