ABSCHATZ, Hans Assmann von
Poeta tedesco della seconda scuola di Slesia e traduttore del Pastor fido. Nacque a Würbitz da cospicua famiglia il 4 febbraio 1646, coperse importanti uffici pubblici e, in riconoscimento dei suoi servigi, fu nominato barone dall'imperatore Leopoldo. Fu amico del Lohenstein, e coltivò con amore le lettere e i buoni studî, adoprandosi a diffonderne il gusto fra la nobiltà del paese ancora rozza e incolta. In un lungo viaggio per l'Europa, compiuto in gioventù (1666-69), si era trattenuto alcun tempo anche in Italia, ed ebbe sempre per la poesia italiana vivo interesse. Nelle composizioni poetiche sue proprie si servì volentieri delle forme tradizionali della nostra lirica, e, oltre al Deutsch-redender treuer Schäffeer, tradotto dal Guarini, volse in lingua tedesca i Sonetti burleschi dell'Adimari. Seppe mantenersi, per lo più, libero dalla gonfiezza propria dello stile del tempo, anzi, specialmente negli epigrammi, trovò qualche volta accenti di simpatica semplicità. Morì a Liegnitz il 22 aprile 1699. Christian Gryphius curò la pubblicazione dei suoi scritti (Poetische Übersetzungen und Gedichte, Lipsia 1704).
Bibl.: C. H. Wegener, H. A. Freiherr von Abschatz, in Forschungen zur neueren Literaturgeschichte, XXXVIII, Berlino 1910.