BRANNER, Hans Christian
Scrittore danese, nato a Ordrup il 23 giugno 1903. Dopo avere invano tentato la carriera di attore drammatico, si è cimentato nella narrativa; già nel suo primo romanzo (Legetøj, "Giocattoli" 1936) è riuscito a dare convincente forma a quello ch'è il Leitmotiv di tutta la sua opera: il conflitto tra la forza distruttrice della violenza e il valore etico della vita individuale (nell'organizzazione e nella vita quotidiana d'una gran ditta di giocattoli è simbolicamente e ironicamente adombrato lo Stato poliziesco della Germania nazista, edificato sui pilastri della minaccia e della paura).
Sostanzialmente centrato sugli stessi sentimenti di angoscia e di frustrazione è il romanzo Barnet leger ved stranden ("Il bimbo gioca sulla spiaggia", 1937), cui han fatto seguito due raccolte di novelle (Om lidt er vi borte, "Tra poco non ci saremo più", 1939; To minutters stilhed, "Due minuti di silenzio", 1944), che dal punto di vista artistico contengono il meglio della produzione di B. Negli scritti più recenti (Ryteren, "Il maestro d'equitazione", 1949, pubblicato contemporaneamente come romanzo e dramma; Ingen kender natten, "Nessuno conosce la notte", 1955), ha tentato di dare maggiore complessità ai suoi temi psicologici.
Bibl.: M. C. Woel, Tyvernes og tredivernes digtere, I-II, Copenaghen 1941; H. B. Fonsmark, H. Ch. Branner, ivi 1951; M. Gabrieli, Storia delle letterature della Scandinavia, Milano 1958.