Gadamer, Hans Georg
Filosofo tedesco (Marburgo 1900 - Heidelberg 2002). Dopo essersi laureato in filosofia con Natorp nel 1922, studiò filologia classica e successivamente conseguì la libera docenza con Heidegger a Marburgo nel 1929. Fu prof. di filosofia a Lipsia dal 1939, a Francoforte dal 1947 e dal 1949 al 1968 a Heidelberg. Fondò e diresse, insieme con Kuhn, dal 1953 la rivista Philosophische Rundschau. Nel 1962 partecipò alla fondazione della Internationale Vereinigung zur Förderung der Hegelschen Philosophie di cui fu presidente fino al 1970. Dopo essersi dedicato soprattutto a studi di filosofia greca, la cui testimonianza più significativa è il vol. Platos dialektische Ethik (1931; 2a ed. 1968), G., sviluppando motivi della fenomenologia di Husserl e dell’ontologia di Heidegger, ha concentrato la sua attenzione sulla portata filosofica dell’ermeneutica (➔), rivendicandone l’universalità. L’ermeneutica non può essere considerata in una prospettiva puramente metodologica perché il linguaggio non è affatto un semplice strumento del pensiero ma, al contrario, la sua dimensione portante o meglio l’orizzonte che ne anticipa il senso. Il problema dell’ermeneutica non è quindi qualcosa che possa riguardare soltanto le scienze dello spirito, come voleva certo storicismo, ma coinvolge ogni forma di pensiero, consentendo di superare l’astrattezza della coscienza storica come semplice ricostruzione del passato e al tempo stesso di evitare l’assolutezza della dialettica hegeliana, perché da una prospettiva ermeneutica e dialogica non può mai sussistere la pretesa di attingere il senso totale della storia. Proprio per il suo carattere autenticamente dialettico e dialogico il linguaggio è infatti insieme infinito, come lo spirito, e finito, come ogni accadere storico; per questo l’interpretazione non è qualcosa di soggettivo bensì è lo sviluppo stesso della verità, ma di quell’unica verità possibile per l’uomo che scaturisce dalla continua fusione degli orizzonti linguistici come esplicitazione del ‘senso’ del mondo e dell’esperienza. Questi temi hanno trovato soprattutto sviluppo nell’opera principale di G., Wahrheit und Methode (1960; trad. it. Verità e metodo), e inoltre in Le problème de la conscience historique (1963; trad. it. Il problema della coscienza storica); nella raccolta Kleine Schriften (4 voll., 1967-77) e in Vernunft im Zeitalter der Wissenschaft (1976; trad. it. La ragione nell’età della scienza). Tra le altre sue opere, si segnalano: Hegels Dialektik (1971; trad. it. La dialettica di Hegel); Die Aktualität des Schönen (1977; trad. it. L’attualità del bello); Philosophische Lehrjahre. Eine Rückschau (1977; trad. it. Autobiografia filosofica: uno sguardo retrospettivo); Die Idee des Guten zwischen Plato und Aristoteles (1978); Heideggers Wege (1983; trad. it. I sentieri di Heidegger); Lob der Theorie. Aufsätze und Reden (1983; trad. it. Elogio della teoria. Discorsi e saggi); L’inizio della filosofia occidentale (1993); Hermeneutische Entwürfe: Vorträge und Aufsätze (2000; trad. it. La responsabilità del pensare). Nel 1997 si è conclusa la pubblicazione dei suoi Gesammelte Werke (10 voll., 1985-97; trad.it. Opere di Hans Georg Gadamer).