Scrittore tedesco (Stellingen, Amburgo, 1894 - Amburgo 1959). Autore molto controverso, dotato d'una innegabile potenza d'ispirazione e d'una rara coerenza stilistica e ideologica, ha osato affrontare i temi più scabrosi, insistendo sugli istinti sessuali e animaleschi dell'uomo, recuperato nella sua viscerale adesione al mondo della natura, dalla cui armonia dolorosamente lo distrae l'insieme delle convenzioni sociali. Tra le sue opere si ricordano il dramma Medea (1926) e il discusso romanzo d'esordio Perrudja (2 voll., 1929).
Figlio di un armatore, durante la prima guerra mondiale, obbedendo alle sue convinzioni pacifiste, si trasferì in Norvegia. Insieme a G. Hans fondò nel 1921 - ad Amburgo - la casa editrice "Ugrino-Verlag", pubblicando fra l'altro composizioni di S. Scheidt, D. Buxtehude, Gesualdo, A. Schlick e V. Lübeck; egli stesso, del resto, ha scritto apprezzati lavori di teoria musicale e di tecnica della costruzione organistica. Abbandonata la Germania nel 1933 (i nazisti avevano messo al bando i suoi libri), J. si stabilì in Danimarca, ove rimase fino al 1945, svolgendo attività di allevatore di cavalli e biologo. Rientrato in patria, fissò la propria residenza ad Amburgo ed entrò a far parte della Freie Akademie der Künste (di cui fu presidente), della Akademie der Wissenschaften und der Literatur e della Deutsche Akademie der Künste.
Iniziò come drammaturgo in clima espressionistico (Pastor Ephraim Magnus, 1919; Die Krönung Richards III., 1921; Der Arzt, sein Weib, sein Sohn, 1922; Der gestohlene Gott, 1924), raggiungendo il massimo di compiutezza nella Medea (1926), cui seguirono Strassenecke, ein Ort, eine Handlung (1931), Neuer Lübecker Totentanz (1931), Armut, Reichtum, Mensch und Tier (1934, ma rappresentato solo nel 1948), Die Spur des dunklen Engels (1952), Thomas Chatterton (1955), Die Trümmer des Gewissens (post., 1961). Quale narratore J. ricorse a una tecnica narrativa che ricorda da vicino quella di Joyce. Al primo, già citato romanzo Perrudja seguirono assai più tardi Die Nacht aus Blei (1956) e la trilogia Fluss ohne Ufer (1949-61). Sono stati pubblicati postumi (1969) i frammenti di altri tre romanzi: Perrudja II, Ugrino und Ingrabanien, Jeden ereilt es.