JÆGER, Hans Henrik
Scrittore norvegese, nato a Drammon il 2 settembre 1854, morto a Cristiania l'8 febbraio 1910. Fu prima marinaio, poi stenografo allo Storting, infine giornalista. Di tendenze avanzate (Anarkiets Bibel, La Bibbia dell'anarchia, 1906), rivoluzionario in politica come in letteratura, attratto da tutto ciò che è estremo e anche patologico (Syk Kjaerlighed, Amore malato, 1896), ebbe in un momento solo importanza storica, quando pubplicò, in pieno fervore di discussioni sopra la posizione della donna nella società, il romanzo Frå Christiania-bohêmen (Dalla bohème di Cristiania, 1885), dove, fra crude veristiche descrizioni della vita sessuale e sociale, è proclamata la necessità dell'amore libero. Il libro provocò violente polemiche, a cui nemmeno gli uomini maggiori del tempo, da Bjornson a Brandes, rimasero estranei, e determinò tutto un movimento che si denominò appunto bohême rorelse (movimento bohème), e si estese anche fuori di Norvegia, negli altri paesi del Nord. Della sua opera posteriore, quello che ancora trovò maggior risonanza fu il volume su Ibsen (1894).