Kung, Hans
Teologo svizzero (n. Sursee 1928). Ha studiato a Roma e Parigi ed è stato ordinato sacerdore nel 1954; tre anni dopo ha conseguito il dottorato in teologia con la tesi Rechtfertigung. Die Lehre Karl Barths und eine katholische Besinnung (1957; trad. it. La giustificazione). Prof. di teologia dogmatica ed ecumenica nell’univ. di Tubinga dal 1960, ha partecipato come perito al Concilio vaticano II e negli anni seguenti si è dedicato all’ecclesiologia biblica, assumendo posizioni critiche nei confronti della Chiesa (Konzil und Wiedervereinigung, 1960, trad. it. Riforma della Chiesa e unità dei cristiani; Strukturen der Kirche, 1962, trad. it. Strutture della Chiesa; Die Kirche, 1967, trad. it. La Chiesa). Dopo essersi confrontato con l’interpretazione hegeliana del cristianesimo (Menschwerdigung Gottes. Eine Einführung in Hegels theologisches Denken als Prolegomena zu einer kunftigen Christologie, 1970; trad. it. Incarnazione di Dio. Introduzione al pensiero teologico di Hegel. Prolegomeni a una futura cristologia), è passato a trattare i principali temi della dogmatica cattolica (Christ sein, 1974, trad. it. Essere cristiani; Existiert Gott?, 1978, trad. it. Dio esiste?; Ewiges Leben?, 1982, trad. it. Vita eterna?), analizzando anche i diversi modelli interpretativi della teologia nella storia (Theologie im Aufbruch, 1987; trad. it. Teologia in cammino: un’autobiografia intellettuale). Nel 1979, a seguito delle posizioni da lui assunte in Konzil und Widervereinigung; Unfehlbar? Eine Anfrage (1970; trad. it. Infallibile? Una domanda), in cui aveva messo in dubbio l’infallibilità del papa, la Congregazione per la dottrina della fede lo ha privato della cattedra di teologia dogmatica (ma non di quella di teologia ecumenica) e del titolo di teologo cattolico. Con Christentum und Weltreligionen. Einführung zum Dialog mit Islam, Hinduismus, Buddhismus (1984, in collab. con J. van Ess, H. von Stietencron, H. Bechert; trad. it. Cristianesimo e le religioni universali: introduzione al dialogo con islamismo, induismo e buddismo) e Christentum und chinesische Religion (1988; trad. it. Cristianesimo e religiosità cinese, scritto in collab. con Julia Ching) la ricerca di K. si è rivolta verso le religioni non cristiane, nell’intento di promuovere la costruzione di un’etica mondiale condivisa; tema che ha ulteriormente approfondito in Projekt Weltethos (1990; trad. it. Progetto per un’etica mondiale), Das Judentum (1991; trad. it. Ebraismo) e nell’opera Der Islam. Geschichte, Gegenwart, Zukunft (2004; trad. it. Islam: passato, presente e futuro). Ha ribadito le sue posizioni riformatrici nel testo autobiografico Erkämpfte Freiheit: Erinnerungen (2002; trad. it. La mia battaglia per la libertà. Memorie).