NANSEN, Hans
Borgomastro e presidente di Copenaghen, nato il 28 novembre 1598, morto il 12 novembre 1667. Avviato in gioventù al commercio, molto per tempo partecipò a viaggi commerciali, specialmente nella Russia settentrionale, dove nel 1619 fu anche inviato dal governo danese. Grazie alla sua partecipazione alla Campagna d'Islanda, guadagnò notevoli somme. Divenne presto uno degli uomini più in vista della borghesia di Copenaghen, borgomastro nel 1644 e deputato agli Stati del 1648 e 1650. Le sue qualità politiche ebbero modo di emergere soltanto dopo lo scoppio della guerra dano-svedese (1658). Egli diresse le trattative che ebbero per risultato l'erezione di Copenaghen a libera città del regno (fri Rigsstad), e la concessione ai cittadini dei diritti nobiliari. Durante la guerra (1658-60) e specialmente durante l'assedio di Copenaghen diede prova di coraggio e fermezza e fu anche capo dei cittadini e uomo di fiducia di re Federico III. Questa posizione gli conferì una notevole influenza sul Rigsdag che nel 1660 dovette riorganizzare il paese dopo la guerra sfortunata. Agì energicamente perché si stabilisse una monarchia ereditaria e non esitò a minacciare la nobiltà di ricorrere alla forza armata; ebbe una parte essenziale durante le trattative che condussero allo stabilimento dell'assolutismo in Danimarca. Favorito pertanto dal re, divenne presidente della capitale, assessore del Collegio di stato, membro della corte suprema e (1667) ispettore-capo per il commercio e la navigazione.