Rheinfelder, Hans
Filologo e dantista tedesco (Ratisbona 1898 - Monaco di Baviera 1971); studiò filologia romanza a Monaco di Baviera e a Würzburg; lettore di lingua tedesca nell'università di Roma (1923-1929), fu poi professore nell'università di Monaco di Baviera dal 1931. Nei suoi primi lavori linguistici si occupò soprattutto di problemi di semantica (Das Wort ‛ persona ', Halle 1928); indi nel libro Kultsprache und Profansprache in den romanischen Ländern (Ginevra-Firenze 1933) studiò i riflessi lessicali della letteratura religiosa e specie della liturgia nei volgari romanzi. Nei saggi letterari si occupò con preferenza dell'esperienza religiosa di poeti e pensatori (Pascal, Lamartine, Leopardi, G. Mistral, R. Rolland).
Notevoli sono le sue ricerche dantesche: in vari saggi trattò la composizione della Commedia, discutendo più volte l'importanza centrale del canto VII del Purgatorio (Der Zentralgesang des Purgatorio und der ganzen D.C., in " Deutsches Dante-Jahrbuch " XXIII [1941]), analizzando il significato del numero alla luce del simbolismo medievale (Drei Purgatorio-Nächte, ibid. XXVII [1948] 81-89), segnalando altri elementi strutturali (in Romanica. Festschrift für F. Neubert, Berlino 1948, 209-215). Scrisse sulla Vita Nuova (1957), su D. e l'Estremo Oriente (1958), su D. poeta politico (1964), sul metodo scientifico di D. (in Miscellanea Mediaevalia, VII, Berlino 1971, 172-196).
Se nell'insieme dell'opera filologica del R. (va ricordata anche la sua grammatica dell'antico francese) i suoi studi danteschi formano solo una piccola parte, essi costituiscono tuttavia quasi il filo conduttore dell'intera sua opera scientifica. Inoltre il R. si diede con grande impegno alla diffusione della conoscenza di D. oltre la cerchia universitaria: fu eletto presidente della Deutsche Dante-Gesellschaft (1949) come successore di W. Goetz; nel 1953 ripristinò la pubblicazione del bollettino (" Mitteilungen der Deutschen Dante-Gesellschaft "); svolse, come presidente, una fruttuosa attività come animatore, incoraggiando la fondazione di nuovi gruppi locali, organizzando congressi annuali, preoccupandosi di evitare la scissione della società in due gruppi col mantenere contatti con i dantisti della Germania orientale. La sua attività di studioso e di propugnatore di D., infine, si concluse nell'ampio saggio Was bedeutet D. dem heutigen Menschen?, in Dante Alighieri. Persönlichkeit und Werk, voll. 2, Würzburg 1966, 7-30. Si occupò dei primi due volumi di questa Enciclopedia in un discorso pubblicato in Enciclopedia '72, Roma 1972, 361-364.
Bibl.-Medium aevum romanicum. Festschrift für H.R., a c. di H. Bilher e A. Noyer-Weidner, Monaco 1963; T. Ostermann, D. in Germania e nei paesi di lingua tedesca, in D. nel mondo, Firenze 1965; H. R. Philologiscbe Schatzgräbereien. Gesammelte Aufsätze. Mit einem Geleitwort von A. Noyer-Weidner, Monaco 1968; A. Noyer-Weidner, necrologio di H.R., in " Revue Linguistique Romane " XXXVI (1972) 237-239.