Richter, Hans
Pittore, regista, storico e teorico tedesco del cinema sperimentale, nato a Berlino il 6 aprile 1888 e morto a Muralto (Locarno) il 1° febbraio 1976. Tra i massimi esponenti dell'avanguardia storica (v. avanguardia cinematografica e sperimentale, cinema), R. è stato uno dei primi artisti a porsi il problema del rapporto tra pittura e cinema e a realizzare film astratti all'inizio degli anni Venti.
Studiò pittura presso la Hochschule für bildende Künste di Berlino e la Akademie di Weimar, per poi prendere parte alla Prima guerra mondiale fino al 1916, quando fu congedato in seguito a una ferita. Dopo aver attraversato in pittura una fase espressionista e una cubista, R. nel 1916 approdò al Dadaismo, frequentando il Cabaret Voltaire di Zurigo dove conobbe il pittore svedese Viking Eggeling. Stabilitisi a Klein-Koelzig, i due artisti per circa tre anni si concentrarono sull'evoluzione ritmico-dinamica di forme astratte in sequenza, realizzando schizzi, disegni e una serie di lunghi rotoli di carta, fino a quando il loro rapporto si incrinò per divergenze teoriche e la loro ricerca continuò separatamente. Così Eggeling realizzò nel 1925 il suo unico esperimento su pellicola, Diagonal Symphonie, mentre R. portò a termine tre film astratti ‒ Rhythmus 21 (1923), Rhythmus 23 (1925) e Rhythmus 25 (1925), quest'ultimo colorato a mano e andato poi perduto ‒ la cui datazione è stata a lungo incerta in quanto lo stesso autore ha falsato gli anni dei suoi lavori per rivendicare il primato nel campo del cinema astratto. Con queste opere, basate sull'animazione di quadrati e rettangoli, R. rovesciò i concetti spazio-temporali, articolando il tempo e orchestrando la forma, come spiega nei capitoli The orchestration of form e The articulation of time (in Hans Richter by Hans Richter, 1971, pp. 110-27 e 128-55). Nei film successivi, abbandonata l'estetica neoplasticista e costruttivista, R. si dedicò al cinema figurativo, senza tralasciare gli aspetti ritmici e seriali della realtà. In questo senso Filmstudie (1928) segnò un primo passaggio verso la figurazione che si completò con Vormittagsspuk (1928; Gioco di cappelli), opera decisamente dada-surrealista, celebre per l'immagine di alcune bombette che volteggiano nell'aria, ed Everyday (1929).Per tutti gli anni Venti e Trenta R. girò diversi film sperimentali, pubblicitari o di carattere documentario tra cui Inflation e, Rennsymphonie, entrambi del 1928, Der Zweigroschen-Zauber (1929), Hallo everybody (1933), Die Borse als Barometer der Wirtschaftslage (1939). Nel 1941, durante la Seconda guerra mondiale, R. lasciò la Germania e si trasferì negli Stati Uniti, dove realizzò il lungometraggio a episodi Dreams that money can buy (1948), in collaborazione con artisti come Man Ray, Fernand Léger, Max Ernst, Marcel Duchamp e Alexander Calder. Quest'opera, summa e ripensamento di tutta l'avanguardia storica, resta il lavoro più maturo e complesso di R. e assume un ruolo centrale nell'ambito del neosurrealismo cinematografico statunitense, che sarebbe poi sfociato nella stagione del New American Cinema. Molti anni dopo replicò l'esperimento con altri due film, 8x8 (1957), sempre strutturato in episodi concepiti insieme ad artisti quali Ernst e Jean Cocteau, e Dadascope (1961), visualizzazione di alcuni poemi dada. Negli anni successivi R. avrebbe abbandonato il cinema dedicandosi esclusivamente alla pittura, al mosaico e alla grafica. Pubblicò diversi saggi sul cinema tra cui Filmgegner von Heute, Filmfreunde von Morgen (1929; trad. it. 1991) e Der Kampf um den Film (1976).
G. Rondolino, Appunti sul cinema e sulla teoria di Hans Richter, in "Bianco e nero", 1978, 1, pp. 7-61; Hans Richter Malerei und Film, in "Kinematograph", 1989, nr. speciale.