Teologo svizzero (Lucerna 1905 - Basilea 1988). Riprese le tematiche della patristica greca ponendo in termini nuovi il rapporto della riflessione teologica con il pensiero moderno. L'opera maggiore è Herrlichkeit. Eine theologische Aesthetik (1961-69). Fu designato cardinale da Giovanni Paolo II, ma morì prima dell'investistura.
Gesuita (1929; ebbe la facoltà di uscire dalla Compagnia nel 1948), molto vicino agli orientamenti della scuola dei gesuiti di Lyon-Fourvière (e soprattutto legato a H. de Lubac) e quindi alla tematica della "nouvelle théologie": di qui soprattutto la forte ripresa della tematica teologica propria della patristica greca cui ha dedicato molti studi (Kosmische Liturgie. Das Weltbild Maximus' des Bekenners, 2a ed. 1961, trad. it. 1976; Présence et pensée. Essai sur la philosophie réligieuse de Grégoire de Nysse, 1942). Questo volutamente si lega al tentativo di porre in termini nuovi il rapporto della riflessione teologica con il pensiero moderno, al di là delle formulazioni scolastiche: forti l'accentuazione escatologica ed esistenziale e l'apertura critica alla tematica di K. Barth (Karl Barth, 1951). L'opera sua maggiore Herrlichkeit. Eine theologische Aesthetik (vari voll., 1961-1969, trad. it. 1975-1980) cerca nella "gloria", al di là dei tradizionali "trascendentalia entis", l'essenza stessa di Dio. Premio internazionale Paolo VI per la teologia (1984). Designato cardinale da Giovanni Paolo II, è morto due giorni prima della creazione nel concistoro del 28 giugno 1988. Altre opere: Apokalypse der deutschen Seele (3 voll., 1937-39); Theologie der Geschichte (1950, trad. it. 1964); Skizzen zur Theologie (4 voll. 1960-1974, trad. it. 1968-1979); Das Ganze im Fragment. Aspekte der Geschichtstheologie (1963, trad. it. 1970), Theodramatik (vari voll., dal 1973, trad. it. dal 1980).